Tivoli Terme / Roberto e Marina, continua la lotta per la casa popolare

In In Evidenza da Yari Riccardi Commenti

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Il termine ultimo è quello annunciato da ottobre. A gennaio Roberto, Marina e la piccola Elisa si troveranno di nuovo davanti all’incubo di uno sfratto: la famiglia Alberti, è da mesi preda di una vera emergenza abitativa in una casa occupata a Tivoli Terme.

Da sempre Roberto e Marina – nelle prime posizioni della graduatoria delle case popolari a Guidonia, sono quattordicesimi – hanno il sostegno dei militanti di CasaPound Tivoli. Ieri la donna è stata accompagnata prima in Comune e poi agli uffici dei Servizi Sociali.

“Siamo riusciti ad ottenere un colloquio con il Vicesindaco e assessore al sociale Davide Russo – scrive CasaPound in una nota – che ha preso in consegna tutta la situazione: comunque già nota all’amministrazione e al Sindaco stesso con cui avevamo avuto un colloquio a settembre.  Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo incontro che dovrebbe portare novità importanti. Per quanto ci riguarda non siamo abituati a credere alle promesse ma preferiamo rapportarci con fatti concreti.Per questo continueremo ad essere al fianco di Marina e Roberto anche e soprattutto il 9 gennaio quando scadrà l’ultimatum e rischieranno di ritrovarsi in mezzo ad una strada”. La data di gennaio era arrivata dopo l’ultimo incontro tra la famiglia – c’era anche il responsabile regionale di CP Mauro Antonini – e i proprietari dell’immobile. Era il mese di ottobre.

Il riepilogo. Il calendario all’interno segna l’anno 1984. E nulla lasciava intendere un effettivo utilizzo dell’appartamento nel momento dell’ingresso della famiglia Alberti. Impossibile oggi permettersi un affitto. L’occupazione è arrivata per quelle cause di forza maggiore che in molti dimenticano. La famiglia è residente nel Comune di Guidonia, e nell’attesa di assegnazione dell’alloggio popolare si è trovata costretta ad occupare l’appartamento a Tivoli Terme. Un alloggio vuoto da anni, popolare pure questo ma di proprietà del Comune di Roma. Una casa vuota da anni.

La storia di Roberto. Le parole sono poche, e raccontano una sofferenza difficilmente immaginabile. “Non mi interessa quella casa dove ora stiamo vivendo, ma quella nell’attesa di una sistemazione definitiva, che esiste e sta tutta nella graduatoria delle case popolari dove siamo nelle prime posizioni”. Impossibile essere sereni dopo mesi di incertezza, travolti da una tempesta burocratica intricata e di difficile gestione. “Se ora non è possibile una casa mi basta una mano per un lavoro, per poter mantenere dignitosamente la mia famiglia”.

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