Delibere, determine, leggi e ordinanze emesse in periodi di scarsa attenzione pubblica, come nel mese di agosto o durante le vacanze natalizie, come in questo caso. Parte da questa riflessione il commento del CRA sul via libera arrivato dal Consiglio dei Ministri per il TMB all’Inviolata. “Decisione impopolare che va a legittimare – scrive il Comitato – l’illegittimo impianto di trattamento meccanico biologico all’Inviolata di Guidonia, di proprietà di Manlio Cerroni”.
Impianto da sempre al centro di polemiche, sotto sequestro giudiziario e costruito su una autorizzazione regionale sentenziata nel marzo del 2015 dalla Cassazione come illegittima, che vede processi giudiziari proprio per questa illegittima autorizzazione a edificare. Un impianto sotto sequestro penale per gli stessi motivi, e realizzato “su un’area sottoposta a messa in sicurezza d’emergenza dal 2011 a causa di un vasto inquinamento della falda sottostante”. Non va dimenticata la posizione, all’interno del Parco Archeologico dell’Inviolata e dell’area sottoposta a vincolo paesaggistico dal 2016.
“Ora, nonostante tutto ciò, il Consiglio dei ministri, a guida Pd, non poteva smentire la Regione Lazio, a guida Pd, e ne ha avallato – prosegue il CRA – la determina autorizzativa del luglio 2015 per la messa in funzione dell’impianto TMB”.
Quello che si delinea per il Comitato è uno “scontro istituzionale” tra l’autorità amministrativa – dunque la Regione Lazio, supportata dalla delibera del Consiglio dei ministri, che comunque dovrà farsi carico “di chiudere la contorta e delicata Conferenza dei Servizi da essa stessa prodotta” – e l’autorità giudiziaria, che ha posto il manufatto sotto sequestro, almeno fino alla prossima udienza del 2018.
Una battaglia che il CRA continua a portare avanti. Recente il nuovo ricorso in sede di Consiglio di Stato, ora la prova forse più ardua: provare a impugnare il provvedimento del Consiglio dei Ministri. Intorno una città stanca di essere da ormai più di trent’anni il cassonetto di un intero territorio.
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