Fonte Nuova / Incontro associazioni – amministrazione: le questioni all’ODG

In Ambiente & Territorio, Roma Est da Yari Riccardi Commenti

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Una riunione tecnica tra le associazioni locali ((Comitato Risanamento Ambientale, Pro Santa Lucia, Sagra delle Rose, Associazione Commercianti e altre) e l’Amministrazione comunale di Fonte Nuova. Sul tavolo le questioni relative a tematiche bloccate da anni, per le quali i cittadini hanno chiesto e continuano a chiedere impegni e risposte.

In primo piano la questione ambientale, “con la falda inquinata, fognature assenti, depurazione non attiva, corso d’acqua di Santa Lucia/Pratolungo contaminato ed a rischio esondazione, pozzi privati chiusi per inquinamento”, scrivono le associazioni in una nota. Sotto osservazioni anche i marciapiedi, per lavori non ultimati e non troppo rifiniti.

“Il Sindaco, a causa di problemi personali improvvisi, è arrivato solo a riunione già iniziata da tempo e questo non ha permesso di approfondire molte questioni che era nostra intenzione portare alla sua attenzione. Confidiamo che, nel prossimo incontro, ci sia modo e tempo per avere con lui un dialogo più costruttivo. Era presente invece – prosegue la nota delle associazioni – l’assessore ai LL. PP., Lorena Colasanti, disponibile ed informata sulle emergenze cittadine, la quale ha dato risposte – non certo definitive, perché tutte le “partite” sono ancora aperte – ed ha dialogato in modo esaustivo con i rappresentanti delle Associazioni locali, agguerriti, determinati e pronti a passare ad una fase di stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale pur di giungere a strappare risultati per tutta la cittadinanza”.

La questione del rischio idraulico e dell’assenza dell’adduzione fognaria vede coinvolta già numerose istituzioni – Regione Lazio, Città Metropolitana, CBTAR, ACEA – e tre Comuni, Fonte Nuova, Guidonia e Sant’Angelo Romano, per la prima volta insieme per sciogliere un nodo importante, quello relativo all’allaccio “di circa 25mila cittadini alla condotta fognaria già realizzata e collaudata ormai da anni ma ancora non in esercizio. I tre Comuni devono condividere percorsi e soluzioni, altrimenti la Città Metropolitana e il CBTAR non concedono il nulla-osta idraulico all’ampliamento del depuratore di Marco Simone”.

Un’area di laminazione sembra essere stata individuata, “in cui le acque in eccesso del corso d’acqua, in caso di forti precipitazioni potrebbero essere convogliate, all’interno di un’area guidoniana, al confine con Fonte Nuova. E’ stato anche richiesto l’intervento di ARPA Lazio per analizzare le acque dei pozzi privati con le tabelle di monitoraggio ambientale (D.Lgs 152/2006), in quanto il lavoro fatto l’anno scorso dalla ASL – che ha monitorato l’acqua dei pozzi solo sulle tabelle a scopo di potabilità umana (D.Lgs 31/2001) – ha portato all’Ordinanza sindacale di chiusura dei pozzi nel marzo 2016 su dati oggettivi inerenti parametri riconducibili all’assenza di rete fognaria ed a forti sospetti di contaminazione da percolato di discarica”.

Dalla discussione relativa ai marciapiedi sono invece emerse “preoccupanti notizie su lavori compiuti non “a regola d’arte” e su probabili strascichi legali. Da ultimo, è stato ricordato l’impegno delle Associazioni presenti nella Conferenza dei servizi sulla falda inquinata (che procede dal 2011 senza poter raggiungere la completa messa in sicurezza del sito dell’Inviolata e, soprattutto, la conseguente bonifica) e nel ricorso al Consiglio di Stato contro il TMB autorizzato dalla Regione Lazio”. Da parte dell’assessore Colasanti la conferma di un impegno su tutte le problematiche, e la promessa di un nuovo incontro per l’inizio di febbraio.

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