Ideato e scritto la scorsa primavera da Shel Shapiro, registrato in Italia e masterizzato a New York. Unidici è un manifesto socio-politico-musicale, che come preannuncia il titolo stesso, riporta i primi undici articoli della costituzione italiana evidenziando che la Sovranità appartiene al Popolo, cioè NOI. Il brano è accompagnato dal video diretto e firmato dal grande regista Marco Risi.
Qui di seguito una dichiarazione di Shel Shapiro:
“Ritengo che sia importante che venga ribadito, da uno come me, non più ragazzino, straniero, diventato Italiano, l’importanza della Costituzione Italiana in questo preciso momento, in cui sembra che il popolo non abbia più voce in capitolo. Credo che siano poche le persone della mia generazione che pensano seriamente che si possa cambiare qualcosa, forse per stanchezza, o forse per disinteressa, per cinismo, o per molti altri motivi. Eppure io sono certo che i ragazzi in questo momento abbiano un bisogno immenso di sentire che è possibile cambiare le cose e che non sono soli, che sono e saranno ascoltati”.
Anche Gherardo Colombo, Moni Ovadia e Ascanio Celestini hanno voluto rilasciare una dichiarazione sul brano.
Gherardo Colombo
La qualità della società nella quale viviamo dipende dal lavorio che quotidianamente ognuno impiega per realizzare la Costituzione. Come può succedere se non la si conosce? Shel Shapiro ha scelto, per diffonderla, la sua strada, la strada della musica. Undici è uno strumento molto importante (e molto piacevole) per diffondere il nucleo essenziale della costituzione, invitare ad approfondirlo da parte soprattutto dei giovani, che per la verità non ricevono dagli adulti aiuti consistenti per avvicinarsi alla Costituzione. Questa, la nostra Costituzione, è generalmente sconosciuta, e a mio parere proprio da questa mancanza di conoscenza dipendono i maggiori guai del nostro Paese. Grazie, Shel, per il tuo contributo a diffondere la Costituzione.
Moni Ovadia
Don Andrea Gallo ripete spesso che oltre a fare riferimento ai Vangeli canonici si ispira ad un altro Vangelo: i primi 12 articoli della Costituzione. Shel Shapiro, originalissima figura di Rocker inglese naturalizzato italiano, prestato al Teatro e animato dal fuoco della passione civile, ha interpretato genialmente il senso sacrale laico della nostra carta costituzionale. Il suo manifesto politico sociale in musica ha un impatto immediato fatto per iscriversi con forza e necessità nella memoria individuale e collettiva, soprattutto in quella di giovani e giovanissimi che hanno la preziosa opportunità di interiorizzare i grandi diritti come repertorio esistenziale per le loro vite. I nostri media pubblici dovrebbero trasmettere questo manifesto di Shel prima di ogni notiziario e di ogni trasmissione di informazione politica con lo scopo di fare diventare la nostra legge fondamentale patrimonio condiviso. Le scuole di ogni ordine e grado farebbero bene a proporlo come un inno democratico per gli studenti.
Ascanio Celestini
Qui a Parigi ha vinto Vendola, mi dice un’italiana che vive in Francia da vent’anni. “Hai visto che è ricicciato Berlusconi, mi dice un romano che fa l’erasmus all’université Paris dix e vive in una stanza a Nanterre. Ci mettiamo a chiacchierare. “Monti si dimette perché vuole tornare a fare il premier e poi Bersani che fa? Ha fatto le primarie per prendersi un ministero? e ancora Vendola dove va a finire? Se c’è Bersani come presidente del consiglio si prende un posticino, ma se ritorna Monti con le stampelle dell’udc e di Montezemolo? Vista da fuori l’Italia è un teatrino di burattini. Un po’ perché anche gli oggetti grandi, se guardati da lontano, sembrano piccoli e la torre di Pisa nelle fotografie dei turisti sta nel palmo di una mano. Un po’ perché forse è davvero un paese arrivato al capolinea. E allora bisogna tenere insieme i pezzi. Anche se politicamente vorremmo buttarli al secchio tutti quei frammenti di democrazia, i cocci della repubblica. E anche la costituzione vorremmo stracciarla insieme ai codici, alle norme, ai divieti e dire che un cittadino veramente libero non ha bisogno né del codice penale, né del quinto comandamento per non diventare un assassino. Vorremmo e invece ci accorgiamo che i progressisti di una volta, quelli che volevano cambiare o almeno migliorare il mondo sono costretti ad aggrapparsi ai diritti conquistati nel passato prima che vengano trasformati in privilegi per pochi. Si diventa conservatori per non perderli. Come cavalli in salita che invece di tirare il carro, devono puntare le zampe per non farlo scivolare indietro. Perciò difendiamo questa costituzione, ma intanto ricominciamo a sognare un tempo nel quale torneremo ad essere progressisti.
Il brano è stato prodotto da Pino Monteverde per The Music Essence e da Shel Shapiro.
Condividi