Malinconia, nostalgia: sai che non lo rivedrai mai più. “Davanti a un feretro ci ricordiamo solo le cose buone e vediamo solo ciò che ci garba”: in questo caso, per gli scomparsi di cui parliamo, effettivamente non riusciamo a trovare un solo lato negativo. Alti, belli, forti: l’unica pecca troppo vicini alla ferrovia, e troppo curvi per l’età. Non stiamo facendo un “coccodrillo”, come dicono e fanno i giornalisti bravi. E non parliamo di persone. Ma di alberi. Delle piante che non ci sono più nella pineta comunale, a Guidonia. Ora, sicuramente i motivi del taglio saranno stati più che validi: le piante alte e ormai troppo curve, le radici sporgenti, il rischio della vicinanza con la ferrovia. Tutto giusto e tutto vero. Ma fa male. Fa male vedere un luogo che ha accompagnato l’infanzia di molte persone ora desolatamente più spoglio. Chissà se una opera più accurata di manutenzione avrebbe evitato cose del genere. Non lo sappiamo. Sappiamo però che ci vorranno anni, molti anni, prima di rivedere un parco con tanti alberi come c’era fino a due giorni fa. Ripetiamo: motivi validi. Ma questo non ci impedisce di essere un po’ tristi, anche perché la pineta è il piccolissimo “polmone” verde di Guidonia. Per questo prima parlavamo di feretri. Perché quei tronchi a terra sono di fatto tombe. Alberi morti, che speriamo presto saranno sostituiti da altri. Erano vecchi, curvi e malati. Ma la città ci era affezionata. Quelle erano piante che avevano visto Guidonia nascere, almeno alcune. Chissà quelle che verranno quale città vedranno crescere.
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