Niente cemento in cambio di sconti sui debiti con EcoItalia. Questa è la presa di posizione dell’amministrazione comunale di Guidonia sulla notizia che nella giornata di mercoledì ha avuto ampio risalto in città, riguardante la concessione di volumetrie su terreni di proprietà in cambio dell’estinzione del debito che il comune di Guidonia – ma non solo lui – ha con l’ente gestore della discarica dell’Inviolata. Sarebbe come consegnare le chiavi della città a Manlio Cerroni: oltre a tutto quello che la città passa a causa dell’Inviolata, ci mancano solo permessi per costruire. A questo punto, meglio pagare: lacrime e sangue, e sperare che il tutto finisca presto (un sogno vano, Cerroni ha le mani su una risorsa troppo lucrosa per abbandonarla: i rifiuti portano soldi, e lui li gestisce in mezza e più Italia).
“Nessuna licenzia edilizia al posto del debito che sarà estinto in 36 rate”. Questo è quanto ha affermato Rubeis. Il debito con la società titolare della discarica verrà pagato a rate. “Un debito che il comune ha contratto con il centrosinistra al comando”. La transazione richiesta dal comune è stata accettata dai titolari di Ecoitalia Srl, il soggetto titolare del credito ammontante a più di 7 milioni di euro per gli anni 2005-06-07-08-09 quando sindaco era Filippo Lippiello. L’accettazione è certificata da una lettera raccomandata inviata all’Ente dai legali della società lo scorso 2 novembre 2010, assunta al protocollo generale il 9 novembre con numero progressivo 441. Per l’attuale sindaco sono prive di fondamento e inspiegabili le affermazioni secondo le quali il comune concederebbe “permessi a costruire in cambio dell’estinzione del debito accumulato con lo smaltimento dei rifiuti”. Questi i termini del saldo: subito 1 milione di euro, un altro entro il mese di marzo 2011, per i rimanenti 5 milioni e più si ricorrerà a “36 mandati con scadenza mensile dell’importo cadauno di 143.865,84 euro a partire dal 31 gennaio del 2010. Quanto infine alle annualità 2010, 2011, 2012 – si legge nel documento – prendiamo atto dell’impegno del comune al pagamento delle fatture entro 180 giorni dalla data di emissione”. In tutto questo – bontà loro, troppa grazia – EcoItalia ha rinunciato agli interessi ordinari maturati sul debito, poco meno di 2 milioni e mezzo di euro, accogliendo la proposta del comune. “Un risparmio notevole per le casse pubbliche – chiude il sindaco – e un risultato importante per i cittadini se collocato in un quadro deprimente come quello maturato in anni di gestione scellerata che ha portato l’Ente sull’orlo del crac”.
Deprimente è anche il fatto che a Guidonia si parli solo di immondizia, che non si riesca a scalfire il dominio di Cerroni sull’immondizia, che si possa anche solo pensare di concedere altro potere a chi ne ha già a tonnellate. E il bello è che il signore in questione afferma anche che se i soldi non arrivassero, il rischio Napoli sarebbe concreto, e che “l’unica soluzione è non far scaricare i camion della raccolta di spazzatura: se non paghi non entri. Non si può continuare così. L’unico modo è far tornare ai Comuni i camion carichi di rifiuti”. Meglio pagare: a tanti danni meglio non aggiungerne altri. Pagare, e che tutto questo finisca presto. Di cemento ce ne è già molto, di rifiuti pure. La gente ne ha abbastanza, di tutti e due.
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