Tivoli / Le Villae protagoniste al Meetings on Architecture, programma di incontri alla Biennale di Architettura

In Terza pagina da Yari Riccardi Commenti

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Meetings on Architecture. C’è anche l’Istituto Villa Adriana e Villa D’Este – Villae tra i protagonisti del programma di incontri in corso durante la 16a Mostra Internazionale di Architettura da maggio a novembre 2018. Il programma, curato da Yvonne Farrell e Shelley McNamara, esplora tutti gli aspetti del Manifesto FREESPACE.

L’incontro si propone di riflettere sul ruolo che riveste il patrimonio culturale all’interno del tessuto della città contemporanea, focalizzando l’attenzione sulle potenzialità insite nei parchi archeologici, quali “luoghi” disponibili e aperti (FREESPACE) a mutevoli interpretazioni dell’abitare.

“Il tema della Biennale di quest’anno – sottolinea Andrea Bruciati, direttore dell’Istituto – stimola la riflessione sulle relazioni tra l’architettura e la comunità urbana, al fine di trovare nuove modalità di condivisione degli spazi aperti, anche storici, e di promuovere, attraverso nuovi progetti,  un uso contemporaneo dei parchi archeologici. Creatività, sostenibilità, rigenerazione saranno i cardini di una rilettura del paesaggio di Villa Adriana”.

In concomitanza con le celebrazioni per l’anno europeo del Patrimonio Culturale che si propone come obiettivo di rafforzare il senso di appartenenza ad un comune spazio culturale, si aprirà un confronto indirizzato a sviscerare gli intimi rapporti tra archeologia, progetto architettonico e di paesaggio, all’interno di un dibattito scientifico multidisciplinare che, precisando il continuo processo di sedimentazione della storia del territorio archeologico, indirizza lo sguardo verso una nuova visione di questi spazi legati intrinsecamente ai nuovi fenomeni urbani e sociali.

Villa Adriana si presenta condizionata, inglobata all’interno di un tessuto urbano, ma da esso allo stesso tempo separata da confini non solo fisici, che affondano le loro radici nella concezione estetizzante della rovina, elemento da vedere, attraversare, ammirare nella sua ieratica irraggiungibilità. In questo contesto il parco archeologico può essere considerato come FREESPACE, che, attraverso strategie e interventi capaci di promuovere nuovi usi e nuovi modi di abitare senza cancellare indistintamente le tracce del passato, può rifondarsi in quel continuum antropologico e culturale che pervade da secoli il substrato del territorio della città e che può suggerire nuove forme di tutela e valorizzazione.

RELATORI

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Arch. Giuseppe Rallo              SABAP Venezia

Arch. Renato Rizzi                  IUAV Venezia

MODERATORE

Dott. Andrea Bruciati             Direttore Villa Adriana e Villa d’Este – Villae

Coordinatore

Arch. Fabio Sedia                                Istituto Villa Adriana e Villa d’Este – Villae

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