Fonte Nuova / Forum Italia-Romania a Milano, presente il consigliere Maurizio Guccini

In Politica, Roma Est da Alessandra Paparelli Commenti

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Maurizio Guccini, consigliere comunale e delegato del Sindaco Presutti per il Comune di Fonte Nuova, presente venerdì 3 novembre presso il palazzo del quotidiano Il Sole 24 Ore al “Forum Economic Romania-Italia”. Guccini era ospite e presenziava, in particolare, come Presidente della Commissione Attività Produttive e Commercio.

Il Forum economico è di Milano è stato organizzato in collaborazione con il IL SOLE 24 ORE, la Camera di Commercio e Industria della Romania e il supporto del Governo Romeno,  attraverso il protocollo d’intesa tra la DIMMMAT – CCIRO Italia.

Un intervento incentrato sul dato di forte presenza di cittadini romeni nel Comune di Fonte Nuova, un dato importante e di profonda riflessione per un tessuto connettivo culturale, sociale ed economico.

“Ho ascoltato – inizia Guccini nel suo intervento a Milano – interventi di imprenditori, rappresentanti di aziende importantissime quali Fincantieri, responsabili di Camere di Commercio e di Unioncamere, ma sopratutto membri di entrambi i governi, sottosegretari e ministri. Io sono un semplice Consigliere di un Comune con 40mila abitanti circa alle porte di Roma, un comune dove il 23% della popolazione è straniera e l’80% di essa è composta da cittadini romeni. Un dato del genere ci costringe a non parlare più di semplice integrazione o di rapporti economici, ma di più culture che convivono in un unico tessuto sociale ed economico. Ed in fondo è fin dall’antichità che Italia e Romania sono state strettamente legate sotto ogni punto di vista”.  Continua Guccini “Coloni di entrambi i paesi, con il loro lavoro, la loro attività e la loro cultura hanno contribuito in maniera eguale a rendere Roma e l’antica Dacia due regioni tra le più civilizzate del mondo.  Oggi i nuovi strumenti a disposizione, i mezzi di comunicazione, ma soprattutto le istituzioni ci consentono di tradurre in realtà quello che fin dal principio propugnavamo: collaborazione ed interscambio fra i popoli europei, nel rispetto della sovranità di ogni stato membro e dei popoli, che sono la colonna portante, economica, culturale e sociale di quella che altrimenti sarebbe solamente una sigla comune. È quindi con estremo favore che saluto questa iniziativa: in un momento in cui la crisi sta modificando la vita di ognuno di noi e alcune Istituzioni sembrano più matrigne che madri, scambi di informazioni e nuove opportunità tra imprenditori ed Istituzioni italiane e romene, senza intermediari e troppa burocrazia, non possono e non devono limitarsi ad incentivare gli scambi di prodotti e servizi tra Italia e Romania ma soprattutto adoperarsi per trovare soluzioni ai problemi creati dalla crisi, comprenderne le cause e rilanciare il l’economia, il lavoro e quindi la società di entrambi i Paesi”.

“Siamo certi – così si chiude l’intervento – del vostro impegno e, augurandovi proficuo lavoro, vi saluto con stima, consapevole che da questi lavori potranno trarre benessere e vantaggi non solamente grandi realtà ma anche comunità più piccole e territoriali, quale la nostra”.

Alla vigilia del Convegno, avevamo sentito lo stesso consigliere Guccini sull’argomento e Andrea Amato, il segretario generale della Camera di Commercio della Romania in Italia.

Con lui abbiamo parlato di azioni importanti di promozione a favore delle imprese, con la collaborazione Istituzionale, di attività di internazionalizzazione, innovazione, formazione ed economia della conoscenza, per una corretta anche informazione.

Come nasce e perché la Camera di Commercio Italia-Romania?

Nasce per regolarizzare gli scambi commerciali tra imprenditori italiani e imprenditori romeni. Dobbiamo ricordare che tra la fine dell’800 e il 900 molti italiani erano emigrati in Romania per uno scambio commerciale e culturale, fenomeno  già in corso dai tempi lontani. Prima ancora, gli antichi Romani, Roma e l’antica Dacia ne era infatti un fulgido esempio. Con un potere d’acquisto in costante crescita, la Romania è un paese molto vicino e amico dell’Italia, con un grande e progressivo interesse per i prodotti e la tecnologia Italiana. Questo naturalmente rappresenta il partner d’affari ideale per i nostri imprenditori.

Partiamo da un dato importante, la forte presenza dei cittadini romeni non solo nella Capitale ma in particolare proprio nel nostro Comune, Fonte Nuova: una presenza di cittadini che va oltre il 23 %…

Una forte presenza di cittadini romeni a Fonte Nuova, possiamo dire grande esempio di buona integrazione. Una cittadina come Fonte Nuova, di 34 mila abitanti circa, ha avuto negli anni una grande e progressiva presenza di cittadini romeni che sono arrivati sul territorio e inoltre, è bene ricordarlo, arrivati nella nostra zona per svolgere lavori umili che vanno dal manovale all’assistenza agli anziani, passando per l’edilizia fino ai trasporti. Lavori e attività che molti italiani non svolgono tanto frequentemente, in questi ultimi tempi. Nel momento poi in cui arriva la crisi e il crollo del mondo del lavoro in Italia, nasce e si fortifica parallelamente una grande professionalità acquisita e perfezionata dei cittadini romeni che si specializzano dunque nei vari settori di competenza, pensiamo all’edilizia, settore molto coperto da loro e l’assistenza, oltre ai trasporti ed ai traslochi.

Quali sono le richieste maggiori dei cittadini romeni e le loro necessità?

C’è una differenza tra quello che si pensa e quello che si chiede. Dopo anni passati in uno Stato di repressione, quale è stata la Romania di Ceaușescu e dopo il crollo del comunismo, i cittadini si sono europeizzati e chiedono oggi sempre più l’integrazione. Lo Ius Soli è giusto che venga concesso a chi nasce in suolo italiano ma anche contemporaneamente rispettando alcune regole, va visto quindi nella sua propria interezza. Quello che chiedono i cittadini romeni è quello che chiedono i cittadini europei, l’integrazione.

Come si svolgono i convegni e con che frequenza?

I nostri convegni, come Camera di Commercio, anche una volta al mese e sono mirati a far conoscere e incontrare le realtà italiane con quelle romene. Non è una fuga dall’Italia ma internazionalizzazione, è bene precisarlo. Le nostre esportazioni in Italia spaziano in tutti i settori merceologici e nel corso dell’incontro milanese saranno evidenziate le varie opportunità che esistono sia nelle costruzioni ma anche nelle infrastrutture, nei macchinari per l’agricoltura ma anche nel settore del Turismo e dell’energia come anche nel settore medicale e sanitario.

Punto nevralgico dell’evento svolto a Milano, le politiche di sviluppo e gli incentivi elaborati e messi in campo dal governo rumeno per dare supporto agli investimenti stranieri.

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