Guidonia. Spese gonfiate in Comune, il 6 aprile la seconda udienza del processo

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Politica, Primo Piano da Yari Riccardi

Condividi

L’appuntamento è già fissato per il 6 aprile, quando saranno ascoltati due tra i testi indicati dal PM, gli operanti di Polizia Giudiaria: il tutto nell’attesa che il Collegio presieduto dal giudice Mario Frigenti sciolga la riserva nell’ammissione delle richieste istruttorie presentate dai difensori degli imputati. Si è aperto mercoledì 18 novembre il processo che vede coinvolte 13 persone – imprenditori locali e alcune figure apicali del comune di Guidonia – coinvolte nell’indagine relativa a fatti avvenuti tra il 2007 e il 2010. Indagini per le quali l’impianto accusatorio si è basato su presunte attività illecite poste in essere da funzionari dell’amministrazione del comune di Guidonia con il concorso di diversi imprenditori locali: di fatto viene contestata l’emissione di  fatture false emesse da alcune società e imprenditori coinvolti, nel caso specifico fatture subito liquidate ma su beni e servizi mai forniti all’amministrazione comunale di Guidonia. Il dibattimento, una volta espletate le questioni preliminari, si è aperto con la presentazione delle richieste istruttorie delle parti, con l’ascolto di tutte le istanze delle difese e quelle del Pubblico Ministero Guerra. All’apertura del procedimento l’avvocato Massimiliano Scarsella ha depositato la costituzione parte civile del Comune di Guidonia Montecelio contro tutti gli imputati. E’ stato poi l’avvocato Cianfrocca – difensore del dirigente comunale alle Finanze Gilberto Pucci – a presentare alcune eccezioni in merito relative alla mancata notifica degli atti presso il domicilio eletto dall’imputato presso lo studio dell’avvocato Scaccia, altro difensore. Eccezioni rigettate dalla Corte: il presidente ha specificato che non occorrevano altre integrazioni, visto che l’imputato era presente in sede di udienza preliminare. “Una motivazione – ha spiegato il legale – che non mi ha soddisfatto, è un motivo che porterò fino al grado di Cassazione”. Dopo la presentazione delle richieste da parte delle difese, il Collegio ha aggiornato la seduta al 6 aprile, quando saranno in aula due dei testi – operanti di polizia giudiziaria – scelti dal Pubblico Ministero. “Ci sarà modo – spiega Vittorio Messa, difensore di Maccaroni e Ferrucci – di verificare la fondatezza o meno dell’impianto accusatorio. Nelle indagini c’è stato un pregiudizio di partenza, e si vede in molti passaggi, almeno nel nostro caso”. L’attesa è ora per ora il provvedimento del giudice sull’ammissibilità delle richieste delle difese. Solamente uno tra gli imputati era presente in aula.

Condividi