Con la “spending review” disposta in Consiglio di amministrazione, condivisa con i sindacati dei dipendenti e approvata oggi dalla Assemblea degli Azionisti, la società di gestione del Centro Agroalimentare Roma sarà riassorbita dalla holding titolare della cosiddetta Città dei commerci di Guidonia. Dal primo dicembre, dopo 12 anni di continui successi importanti – gli ultimi bilanci consolidati in attivo, un imponente sviluppo edilizio ed infrastrutturale, i risultati commerciali in forte crescita, una immagine aziendale prestigiosa, l’avvio della campagna di lancio pubblicitario di un marchio di qualità sui migliori prodotti dei suoi grossisti – la partecipata Cargest Srl cesserà di esistere. E con una fusione per incorporazione che manterrà pressoché inalterati gli assetti organizzativi ed i livelli di responsabilità nell’amministrazione, nelle gestioni tecniche, nelle mansioni professionali, verrà riassorbita dalla capofila Car Scpa. Da questa operazione di “merging by incorporation” la compagnia proprietaria dell’enorme infrastruttura (140 ettari modernamente attrezzati per funzioni logistiche e distributive) si aspetta nuovi passi avanti ulteriori sulla via della realizzazione dei suoi obiettivi. A partire da quelli programmati nel Piano di sviluppo quinquennale 2014-2018 (anch’esso recentemente approvato), che punta innanzitutto a consolidare la centralità del Car nella filiera agroalimentare nazionale sia con una espansione immobiliare (il Centro Carni da costruire all’interno del Car), sia con l’ampliamento delle sue funzioni commerciali atteso con la gestione diretta del nuovo Mercato dei fiori, a prescindere da dove verrà realizzata l’infrastruttura. Non più Amministratore delegato, ma sempre Direttore generale e ancora Topmanager, oggi Fabio Massimo Pallottini ha spiegato il senso della svolta in questi termini lusinghieri per l’azienda, per lo staff e i grossisti interni. “Cargest Srl ha svolto il suo ruolo ai livelli più alti di efficienza aziendale e di responsabilità verso la sua missione di pubblico interesse, rispondendo – ha aggiunto – con dati oggettivi e cifre inequivocabili ai pur legittimi dubbi sul mantenimento di partecipazioni pubbliche in aziende di servizio. Dagli Azionisti non abbiamo avuto un soldo, mentre diamo loro dividendi da qualche anno. Nessuna emergenza, nessuna urgenza, nessuna insidia ci ha imposto la “fusione per incorporazione” di Cargest Srl in Car Scpa. Anzi, la società di gestione ha svolto bene i suoi compiti senza gravi errori né sprechi, ma ha esaurito le sue funzioni e l’eliminiamo con l’onore che merita”. Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente di Car, Walter Giammaria, sottolinea la rilevanza storica della nuova governance: “Senza rinunciare ad uno solo dei nostri dipendenti, abbiamo dimagrito e rafforzato l’assetto gestionale del Car per metterlo in grado di centrare obiettivi sempre più difficili e ambiziosi. Dodici anni fa i romani avrebbero riso dell’idea di creare utili di impresa e profitti dai Mercati generali di allora. Oggi, sanno che il Car può diventare il terzo agromercato d’Europa. Ed è già oggetto di studio da parte di ricercatori dell’Ucraina, della Serbia, degli Emirati, del Myanmar”. Sono di duplice natura i vantaggi strategici attesi da questa spending review. “Da un lato – spiega Pallottini – vogliamo ottimizzare i risparmi in arrivo dalla rinuncia al Consiglio di amministrazione Cargest, dalle relative cariche e dai relativi stipendi. Dall’altra ci aspettiamo invece efficientamenti e razionalizzazioni da un’ulteriore integrazione di funzioni e da quell’accelerazione dei processi che promette risultati migliori nell’organizzazione. Cioè, nel funzionamento della macchina”. Direttore e Presidente preparano quindi una verifica generale con registrazione e messa a punto del motore.
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