Sabato 30 Novembre 2013 Bi.Pop. Teatro “Zaccaria Verucci” Presenta RedReading #4 -CHE NESSUNO RESTI INDIETRO­­-

In Cronaca & Attualità, Primo Piano da Riceviamo e Pubblichiamo

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Un programma di e con Tamara Bartolini, Michele Baronio

Tratto dal libro “Daddo e Paolo­ – L’inizio della grande rivolta.

Roma Piazza Indipendenza, 2 Febbraio 1977”,

Edito da DeriveApprodi di Lanfranco Caminiti, Claudio D’Aguanno, Tano D’Amico, Giancarlo Davoli,

Turi Filaccia.

 

Di e con Tamara Bartolini, Michele Baronio

Immagini a cura di MarsVideo

 

Istantanee dalla strada

Fulvia Conte e Silvio Impegnoso (studenti universitari)

Contributi video dal documentario “La pistola y el corazon” di Maurizio “gibo” Gilbertini

 

Ospiti

Sergio Bianchi (direttore della casa editrice DeriveApprodi)

Francesco Raparelli (free lance e saggista)

 

 

 

RedReading è un programma teatrale, una traduzione di intimità, un incontro informale e sentimentale tra il teatro e la letteratura. E’ una piccola forma di resistenza alla perdita di umanità. E’ quello spazio segreto dove si intrecciano moltitudini di fili rossi. Storie che ci appartengono e che ci fanno pulsare il sangue nelle vene.

 

L’osservatore sente il bisogno irresistibile di cercare nell’immagine quella scintilla, magari minima, di caso, di hic et nunc, con cui la realtà ha folgorato il carattere dell’immagine. Sente il bisogno di cercare il luogo invisibile in cui, nell’essere in un certo modo di quell’attimo lontano, si annida ancora oggi il futuro, e con tanta eloquenza, che noi, guardandoci indietro, siamo ancora in grado di scoprirlo.” (W. Benjamin)

 

Il quarto RedReading racconta la storia di un’altra immagine. Un’immagine che con la sua folgorante bellezza, è narrazione di una storia personale e collettiva, di un’amicizia e di una rivolta.

Un’altra immagine che ri-guarda la storia dei movimenti che ci ri-guardano, che ci suggerisce il sogno di una generazione e della sua ricerca di libertà a qualsiasi costo, che coglie l’istante di un gesto assoluto e a suo modo lo protegge, un gesto fatto di solidarietà e di fratellanza armata, che rievoca battaglie epiche e mitologiche come quelle di Cloridan dell’Orlando Furioso “che s’è ridutto ove non sente/ di chi segue lo strepito e il rumore:/ ma quando da Medor si vede assente,/ gli pare aver lasciato a dietro il core.

 

Daddo e Paolo_L’inizio della grande rivolta. Roma, piazza Indipendenza, 2 Febbraio 1977”.

Il primo febbraio 1977 un gruppo di neofascisti fa un’incursione all’università di Roma, sparando.

Uno studente rimane gravemente ferito. L’università viene occupata. Il giorno successivo, nel corso di un corteo, la sede dei giovani neofascisti di via Sommacampagna viene data alle fiamme.

Poco dopo, a piazza Indipendenza, intervengono le squadre speciali della polizia che disperdono il corteo con raffiche di mitra.

Cadono a terra feriti Paolo Tommasini e Leonardo (Daddo) Fortuna che, armati, avevano risposto al fuoco pensando si trattasse di neofascisti. Il primo a cadere, colpito alle gambe, è Paolo. Daddo che nella foto di Tano D’Amico torna indietro e cerca di portarlo via ma a sua volta ferito.

Quel drammatico evento – che ha segnato l’avvio della grande rivolta del Movimento del ’77 – fu immortalato con alcuni scatti dal fotografo Tano D’Amico che li custodì in segreto per i successivi vent’anni. Quegli scatti (uno in particolare) ritraggono un gesto di straordinaria generosità, la medesima che ha attraversato e alimentato i sentimenti e i comportamenti di tutti coloro che hanno preso parte a quel Movimento.

 

Quegli scatti sono la traccia del nostro racconto dai quali vogliamo partire. La scrittura si fa immagine con parole che non la chiudono, non la definiscono, ma la guardano e la restituiscono alla storia, per quella che è: una fotografia che “aveva rappresentato come esseri umani, con i loro sentimenti, con la loro bellezza, con la loro dignità, quelli che dovevano essere rappresentati come belve assetati di sangue”.

 

Procediamo leggendo e cantando fotogrammi, istantanee di ricordi privati e collettivi.

Le parole, che in questo spazio dei RedReading si fanno sempre corpo esposto, provano a dialogare con le immagini, tracciando un pensiero che parte proprio da quella foto scandalosa, per vent’anni nascosta e protetta dagli sguardi di chi pretendeva, e ancora pretende, di leggere la storia solo attraverso “immagini costruite a freddo, pensate a freddo, ordinate, commissionate a freddo. Immagini finte contro immagini vere. Immagini morte contro immagini vive.

 

Dentro quella fotografia cerchiamo altre immagini, altri volti, altri corpi, ricordando il G8 di Genova e gli studenti dei Licei e delle Università che oggi sfilano per le strade portando parole impresse sui loro scudi colorati. Tano scrive che “una bella immagine, come i movimenti, è un continuo gioco al rialzo dell’umanità”. Dentro queste altre belle immagini – che si fissano nella storia e la raccontano, fuori, dal mondo delle brutte immagini dentro cui siamo confinati e imprigionati – ci mettiamo in cammino, in uno spazio teatrale che resta aperto come la strada.

 

Una strada su cui trovare ancora bellezza, immaginari non previsti, luoghi impossibili da abitare, quella strada su cui nessuno deve restare indietro, perché solo insieme, prossimi, vicini, è ancora possibile ritrovare il futuro, che si annida nell’altra immagine di quell’attimo lontano.

Al progetto RedReading hanno collaborato: Flep/Terranullius Narrazioni Popolari,  Sycamore T Company, Teatro Argot Studio, Mars.Video, Radio Onda Rossa, Chiara Vittorini Ph, Miriam Di Domenico Ph, Matteo Tardone Ph.

 

 

SARA IN FUNZIONE BAR E TRATTORIA:

ore 20.30: Cena con Menu “Sapori di Zona”;

ore 21.30: RedReading #4 – CHE NESSUNO RESTI INDIETRO­­ – Storia di un’altra Immagine

 

INGRESSO CON SOTTOSCRIZIONE DI 4 EURO PER SOSTENERE IL PROGETTO TEATRO

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