Sulla discarica di Corcolle/San Vittorino inizia ad aprire gli occhi anche l’amministrazione comunale di Tivoli. Una vicenda che il sindaco Sandro Gallotti ha dichiarato di seguire con attenzione, per un sito che, anche se provvisorio – concetto aleatorio e di comodo in casi come questi: quando si tratta di immondizia tutto è provvisorio, poi va avanti per 30 anni – si trova a poca distanza dal territorio del comune di Tivoli, e “quindi non possiamo essere indifferenti alle criticità che vengono denunciate dalle realtà locali. Come amministrazione comunale c’è grande preoccupazione per la scelta effettuata. Individuare un’area così vicina al sito archeologico di Villa Adriana, riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità, è un percorso che questa amministrazione non può assolutamente condividere. Pensare di associare i rifiuti ad una ricchezza storico-archeologica che tutto il mondo ammira è un azzardo che non può essere preso in considerazione. Inoltre ci sono grandi perplessità anche per i pericoli che potrebbero interessare le falde acquifere locali e quindi l’agricoltura e la salute pubblica, per i disagi che riguarderebbero i residenti e per una viabilità che rischia di non poter essere adeguata. Insomma il quadro generale non sembra proprio sia dei più ottimali per poter ospitare una discarica di rifiuti. Mi auguro che chi di competenza, anche alla luce delle rimostranze provenienti dal territorio, rifletta sull’opportunità di realizzare la discarica, e prenda provvedimenti tempestivi affinché non si commetta un clamoroso errore”. Con tutta probabilità chi è di competenza non prenderà nessun provvedimento: sarebbe un precedente troppo grande. E magari si verrebbe a scoprire che tante decisioni prese negli anni sono davvero, per dirla come Gallotti, clamorosi errori. In tal caso chi andrà a dire a tutta la gente che ha convissuto fianco a fianco con l’immondizia che è stato tutto un grande equivoco? Parliamo di cose che non accadranno mai. Gallotti chiude specificando che, sul problema dello smaltimento dei rifiuti, occorre “riflettere in termini di progettualità e non soltanto di emergenza. L’amministrazione comunale di Tivoli crede e vuole puntare sul potenziamento della raccolta differenziata, sugli impianti di riciclo e termo-compostaggio. Sono queste le sfide che ci aspettano nell’immediato futuro e per le quali lavoriamo a pieno ritmo”. Parole, quelle sul lavorare sulla progettualità piuttosto che sull'emergenza. Ma sono più o meno le stesse che vengono utilizzate dalle associazioni ambientaliste. Le stesse che la politica spesso demonizza come “estremiste”: ma evidentemente non hanno tutti i torti. E’ il caso di ricordarlo più spesso, se si vuole portare avanti una politica ambientale degna almeno di essere chiamata tale.
Nei prossimi giorni è previsto un incontro tra l’assessore all’Ambiente del Comune di Tivoli Riccardo Luciani e il presidente dell’VIII Municipio di Roma Massimiliano Lorenzotti.
“E’ impensabile – ha dichiarato Luciani – anche solo ipotizzare una discarica di rifiuti in un territorio, quello della periferia Est di Roma, già strozzato dalla presenza della discarica dell’Inviolata. E’ una scelta malsana che trasforma un quadrante a forte vocazione turistica e culturale in un quadrante dei rifiuti e dell’immondizia”. Dichiarazione che non lascia spazio a interpretazioni. La vicenda diventa sempre più appassionante. Se andrà come tutti immaginiamo, quali giustificazioni verranno utilizzate per dire ai cittadini che il loro volere non conta, e che, anche se non vogliono, l’immondizia se la prendono comunque? In modo provvisorio, sia chiaro.
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