Anche i gabbiani hanno sentito aria di grande evento, e sono accorsi in massa davanti alla nuova rotatoria sulla 48 per assistere all’inaugurazione e all’apertura al traffico dell’uscita autostradale che porta il nome di Guidonia Montecelio. Autorità, rappresentanti delle associazioni, cittadini: tutti presenti per un’infrastruttura che potrebbe andare a risolvere il problema della viabilità verso Roma e non solo, piaga per le tante persone che giornalmente sono pendolari. E che potrebbe garantire, almeno a detta dei politici oggi presenti, lavoro e sviluppo economico. E forse, a detta di qualcun altro, una via di accesso “facilitata” verso l’Inviolata per i camion dei rifiuti.
Il casello. Situato al km 555 dell’A1, tra Fiano Romano e San Cesareo, lo svincolo si trova tra l’allacciamento A1/Diramazione Roma Nord e l’allacciamento A1/A24. Quindici milioni di euro l’investimento, l’infrastruttura “rappresenta una risposta concreta alla già cospicua e crescente – spiegano da Autostrade per l’Italia – domanda di mobilità di una delle aree più popolose e produttive dell’hinterland romano”. Evidentemente non solo Guidonia, ma tutti i comuni limitrofi. La collocazione sul territorio dell’opera è frutto di uno studio di fattibilità commissionato dalle Autostrade: la scelta ha tenuto conto sia delle “problematiche relative ai trasporti, che delle questioni tecniche e territoriali”. Il tutto si allaccia alla 28bis con una rotatoria ovoidale – 4 rampe di accesso – per rispondere “al notevole flusso di traffico previsto e al numero di arterie affluenti: sono presenti uno svincolo a “trombetta” con cavalcavia di scavalco dell’autostrada, e una struttura di esazione pedaggi con 3 porte di entrata e 5 di uscita, 2 piste per transiti eccezionali in ingresso e in uscita, un fabbricato stazione e impianti e una cabina elettrica.
Il taglio del nastro e la conferenza. Inaugurazione ovviamente in grande stile: tutte le autorità presenti – in primis Antonio Tajani, commissario dell’Unione Europea – hanno affiancato il sindaco di Guidonia Eligio Rubeis nel taglio del nastro. Presenti anche il presidente del Consiglio Comunale Stefano Sassano, buona parte della giunta e dei consiglieri. Non sono arrivati Renata Polverini e Nicola Zingaretti: in loro vece, rispettivamente, gli assessori Fabio Armeni e Marco Vincenzi. Erano invece presenti i delegati di alcuni comuni vicini – per Tivoli c’era il vicesindaco Giorgio Strafonda – e il sindaco di Mentana Lodi. Dopo la benedizione è arrivato il momento della conferenza: al tavolo erano presenti Rubeis, Sassano, il Condirettore Generale Operations e Manteinance di Autostrade per l’Italia Riccardo Mollo, Tajani, Vincenzi e Armeni. Per tutti saluti e ringraziamenti di rito. “Dieci anni fa – ha aperto Sassano – abbiamo ideato tutto questo, che oggi trova concretezza. Ci ripaga di molto sforzi anche il vedere come il territorio abbia superato il campanilismo per trovare convergenza sullo sviluppo sostenibile del territorio. Oggi diventiamo baricentro della Provincia” . E’ stata poi la volta di Mollo, che ha sottolineato l’anticipo nei tempi della consegna: “Chiudiamo con 2 mesi di anticipo – ha spiegato – rispetto al previsto, ed è per noi motivo di soddisfazione. Completiamo oggi al 95 % la convenzione con la Regione Lazio, grazie all’affidamento alla nostra controllata Pavimental, alla collaborazione con l’Anas e alla collaborazione con gli enti locali coinvolti”. Il Lazio, secondo il condirettore, è oggi all’avanguardia nelle infrastrutture, soprattutto dopo questo casello e quelli a Ferentino e Castelnuovo di Porto. Il commissario Tajani ha parlato di crescita industriale, e di come non si possa puntare a questa “senza infrastrutture. L’obiettivo è l’economia reale: il casello significa investimenti veri per questo territorio, e questa parte di Provincia può diventare viatico per un processo di crescita. Occorre però dare spazio alle imprese che già ci sono e a quelle che arriveranno”. Anche Armeni ha parlato di “crescita, sviluppo e progresso come obiettivi ai quali arrivare attraverso le infrastrutture come questa”, mentre Vincenzi ha descritto il tutto come “frutto di una straordinaria collaborazione istituzionale”. Ha chiuso il sindaco di Guidonia, che ha ricordato gli inizi dell’idea del casello, e come Guidonia l’abbia spuntata – come scelta – su altri luoghi proposti da altre amministrazioni. L’occasione è stata buona per rendere noti tutte le opere che stanno procedendo nei lavori, e per sottolineare come occorra “coraggio per fare certe scelte: c’è paura di pianificare, il territorio va pianificato, e il casello è il futuro. I piani regolatori si fanno anche con le infrastrutture e attraverso queste”. Il casello verrà collegato con via Gualandi e con la Tiburtina. Per quello che riguarda Ponte Lucano, sono in programma “bretelle” per facilitare il raggiungimento della zona da Villalba e Villanova senza intasare le strade delle due circoscrizioni.
“Oltre” la conferenza. Il vicesindaco di Tivoli Giorgio Strafonda ha salutato con favore l’apertura del casello, che “rappresenta un importante tassello del progetto di crescita e sviluppo economico che riguarda l’intero asse nord-est della provincia romana. Per Tivoli si realizza un rafforzamento nei collegamenti con Roma e dimostra quanto sia necessario lavorare anche tra amministrazioni comunali limitrofe all’insegna di una progettualità condivisa. L’amministrazione comunale di Tivoli – ha chiuso – conferma la propria disponibilità a collaborare in progetti che abbiano come fine comune quello di ottimizzare le risorse locali e che possano portare vantaggi alle collettività coinvolte”. Marco Bertucci, oltre al classico attacco a Zingaretti, ha dato ragione ai comitati cittadini, affermando che (è evidente) “il casello si trova molto vicino l’ingresso della discarica, un dato di fatto questo che ci spinge ad essere ancora più vigili riguardo il traffico dell’immondizia verso l’Inviolata”.
Considerazioni a margine. Un’opera che forse in pochi si aspettavano di vedere a Guidonia. Non riusciamo tuttavia ad entusiasmarci eccessivamente, almeno non prima di un certo lasso di tempo: vogliamo prima vedere le ripercussioni del casello sul traffico nei pressi di Guidonia, i dati degli incidenti sulla già pericolosa 48, e se la vigilanza promessa sui camion verso la discarica sarà mantenuta. Saranno tristi i gabbiani che oggi volavano sulle nostre teste, ma di rifiuti bastano quelli che già ci sono. Che il casello non diventi un nuovo “invaso”, come molti comitati e associazioni temono. Una volta appurati tutti questi fatti, e dopo aver visto gli investimenti e la relativa occupazione per i giovani, allora potremmo essere entusiasti di questa grande opera. Ferma restando l’importanza strategica del tutto e la vittoria nel portare qui una uscita dell’autostrada dopo tanti anni e uscendo vincitori da tanti tavoli: dati di fatto che vanno evidenziati.
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