Grazie all'intervento dei Carabinieri della Stazione di Acilia è finito l'incubo per una ragazza romana di 25 anni, che da circa 3 anni era costretta dal fidanzato rumeno a prostituirsi. La giovane aveva intrapreso una storia d'amore con un ragazzo romeno, di un anno più grande, con cui aveva deciso, dopo poco tempo, di andare a convivere. Dopo qualche mese, il ragazzo innamorato, premuroso e dolce si è trasformato in un mostro. La minacciava di morte, la picchiava per costringerla a prostituirsi perché "doveva portare i soldi a casa". Se la ragazza non avesse acconsentito, il ragazzo romeno ha minacciato ritorsioni anche nei confronti della sua famiglia.
Tutti i giorni, il giovane sfruttatore accompagnava la fidanzata sulla via Cristoforo Colombo, dove spesso era costretta a dover fare i conti con le altre "lucciole", per motivi legati alla spartizione del territorio. Per un po' di tempo, la ragazza è stata costretta a vendere il proprio corpo anche a Milano, sempre sotto l'occhio vigile del fidanzato aguzzino, per poi ritornare a Roma dove le richieste di maggiori guadagni erano sempre più insistenti. A gennaio scorso, la ragazza è riuscita a fuggire e si è rivolta ai Carabinieri per denunciare il suo calvario. Dopo un breve periodo di detenzione, il cittadino romeno è, però, tornato in libertà ed è ricominciato l'incubo per la giovane italiana, costretta nuovamente a prostituirsi.
Ieri pomeriggio, dopo aver avuto una discussione in un bar di Acilia, il romeno si è allontanato e la giovane in lacrime ha nuovamente trovato il coraggio di chiedere aiuto ai Carabinieri. I militari della Stazione di Acilia hanno raccolto la denuncia ed hanno arrestato di nuovo il 26enne romeno con l'accusa di sfruttamento della prostituzione. Il cittadino romeno è stato associato al carcere di Regina Coeli.
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