Ostia, in carcere per traffico di droga: sequestrati al ‘gattino’ beni per 10 milioni di euro

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Roma, 22 nov – Ieri mattina all'alba i carabinieri del Gruppo di Ostia hanno proceduto al sequestro di beni nei confronti di D. W., detto "il gattino", 49enne, pregiudicato romano di Casalotti, il quale è detenuto dall'ottobre del 2008 per traffico internazionale di cocaina. Il sequestro, disposto dal presidente della Sezione Misure di Prevenzione Guglielmo Muntoni, su richiesta dei sostituti procuratori della direzione distrettuale Antimafia di Roma Roberto Staffa e Giuseppe de Falco, ha riguardato società, beni mobili ed immobili per un valore di oltre 10 milioni di euro. I militari hanno apposto i sigilli alle società immobiliari GIO.FA. s.r.l. e DABLIUDI' s.r.l., ad una lussuosa villa con piscina e parco privato in zona Boccea – Casal Selce, a due ville in località di mare (Terracina e Ladispoli), ad una palazzina in località Selva Candida di Roma ed altri immobili minori. Sono state poi sequestrate anche alcune autovetture e motocicli tra le quali spicca una Ferrari F430 F1. Il provvedimento si incardina nell'indagine convenzionalmente denominata "Coca Rent" avviata nel 2007 dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Ostia e condotta per oltre due anni, che ha permesso di smantellare una vasta organizzazione capeggiata da D. W. e composta da soggetti sia italiani che sudamericani, la quale, attraverso rotte stradali e marittime, importava a Roma dalla Spagna ingenti quantitativi di cocaina. Nel corso dell'attività, svolta con la collaborazione dell'Equipo Delinquencia Antidroga y Organizada (EDOA) della Guardia Civil di Barcellona, sono stati sequestrati oltre 80 chilogrammi di droga e tratte in arresto 32 persone. Gran parte degli indagati sono stati giudicati con rito abbreviato nel luglio scorso, quando il GUP del Tribunale di Roma Massimo Di Lauro, ha inflitto condanne per complessivi 123 anni di reclusione e 550.000 euro di multa. Le pena maggiore, pari a 18 anni di reclusione e 100.000 euro di multa, è stata inflitta a D. W. Il decreto di sequestro è stato emesso al termine delle indagini patrimoniali che hanno fatto emergere un'evidente sproporzione tra il valore dei beni di cui D.We i suoi familiari potevano disporre e i redditi dichiarati. 

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