Con l'avvicinarsi del Natale, non solo i negozi, le farmacie, gli esercizi commerciali in genere, rientrano tra gli obiettivi sensibili che vigilano i dispositivi straordinari messi in campo dai Carabinieri per prevenire ogni forma di illegalità, in particolare rapine e furti. Anche gli sportelli bancomat del centro storico, quelli posizionati dove maggiori sono i flussi di cittadini, impegnati nello shopping Natalizio, e turisti in visita ai monumenti della Capitale, vengono tenuti d'occhio dai Carabinieri. Proprio nel corso di questi controlli, sabato pomeriggio, una pattuglia di Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina ha smascherato due clonatori di carte di credito e bancomat che avevano piazzato dei sofisticati congegni elettronici su di uno sportello bancomat di un istituto di credito di via del Tritone. Si tratta di due giovani cittadini albanesi di 30 e 33 anni, che dopo aver applicati i loro congegni si sono appostati poco distante in attesa che le loro prede, circa 100 ( tra i tantissimi cittadini e turisti di passaggio) "lasciassero" i dati delle loro carte per poi passarli a riprendere. In questo frangente sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina che li hanno bloccati e arrestati, recuperando la sofisticata apparecchiatura posticcia applicata allo sportello bancomat: un circuito elettronico collegato a una testina magnetica (a sua volta disposta nella feritoia posticcia di introduzione delle tessere) per leggere le bande magnetiche; un altro circuito elettronico collegato a una microtelecamera puntata sul tastierino numerico per riprendere la digitazione del codice pin, quasi invisibile sul lato della feritoia di emissione delle banconote, posizionata in modo tale che anche adottando l'accorgimento di coprire con la mano la tastiera, riusciva comunque a filmare le sequenze numeriche. Anche se la tecnica utilizzata dai 2 cittadini albanesi arrestati è simile a quella già utilizzata da altri clonatori, i congegni utilizzati sono migliorati, di ultima generazione, più sofisticati, più costosi, meno visibili e meno ingombranti. I due albanesi hanno fornito ai Carabinieri documenti d'identità bulgari contraffatti. Per questo oltre delle accuse di clonazione ed utilizzo fraudolento di carte di credito clonate, intercettazione di codici informatici di carte di credito, danneggiamento di impianti di pubblica utilità, dovranno anche rispondere di false attestazioni a pubblico ufficiale e possesso di documenti di identità falsi.
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