Guidonia / Verifiche tecniche e amministrative: ritirate le chiavi delle palestre

In Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

Condividi

I campionati iniziano la prossima settimana. Ma le chiavi delle palestre sono state riconsegnate. “Ci hanno detto per alcune verifiche tecniche e amministrative”. Rischia di tornare il caos intorno alle palestre di Guidonia, episodio inatteso di una vicenda che fino a poche settimane fa sembrava essersi messa nel migliore dei modi per tutti.

Tutto nasce a metà luglio, quando è stata pubblicata dal Comune la richiesta di adesione all’utilizzo degli impianti sportivi comunali, con domanda da presentare entro il 10 agosto. Tutti contenti tra le associazioni: forse per la prima volta la preparazione si sarebbe svolta in un modo “normale”, e non per strada come negli scorsi anni.

Ogni associazione/società poteva presentare istanza per un solo impianto: per Via Po c’erano l’Energheia (costretta ad abbandonare la Serie D di volley femminile proprio a causa della precarietà degli impianti sportivi guidoniani: era lo scorso luglio) e il Guidonia Basket Academy. Sulla stessa “barca” anche la palestra di Villalba (richiesta dal ViviVillalba) in via Trento e di Villanova, richiesta dal Guidonia Volley: anche per questi impianti sono state richieste e ritirate le chiavi.

A metà settembre vengono convocate tutte le ASD richiedenti i diversi impianti per avviare una procedura di accordo sull’utilizzo degli spazi. Il tutto con un “però”, bello grande e bello importante: essendo un’istanza libera, senza remore si presentano anche associazioni di comuni limitrofi, peraltro già fruitrici di uno o più impianti. Il bando non lo impediva, e oggi la situazione vede associazioni di altre città, nelle quali utilizzano già impianti, che tentano di ottenere ore anche dalle palestre guidoniane, con il rischio, concreto, di vedere realtà del territorio di nuovo “per strada”.

Accordi verbali presi tra le società per le ore, e tutto che sembra andare per il meglio. Poi la richiesta delle chiavi per le non meglio precisate verifiche. Ore richieste da altre associazioni, pare neanche di Guidonia? Regolamento da rivedere? Fatto sta che la situazione sembra essere di difficile soluzione, e questa settimana potrebbe non bastare.

La questione è anche “di merito”, perché quello che sfugge probabilmente è che per la pratica sportiva della pallacanestro e della pallavolo, le normative sportive e assicurative prevedono obbligatoriamente un impianto con dimensioni minime 30×20 (per la pallavolo sono sufficienti 25×15 h. 5 mt), mentre tutte le altre discipline necessitano di ambienti, spazi e misure ben inferiori.

“E’ evidente che se il comune rende disponibili solo 2 o 3 impianti con i canestri e con determinate misure, su di essi si concentreranno le attenzioni di quelle associazioni che obbligatoriamente necessitano di certi spazi minimi. È altrettanto evidente che le stesse palestre, per ubicazione, visibilità, fruibilità, saranno appetite anche da quelle società che, invece, potrebbero utilizzare impianti di dimensioni ridotte”, lascia trapelare un dirigente di una associazione del territorio.

Un quadro al quale mancano la palestra di Villalba, quella incendiata nel 2016 e mai tornata ad essere utilizzata, quella di Setteville e quella di Collefiorito, tutte di dimensioni idonee per basket e volley ma ad oggi fuori uso

Questione dunque complicata, che rischia di mettere in crisi le associazioni in vista dell’inizio del campionato ma soprattutto nella sopravvivenza. L’incertezza potrebbe dirigere giovani atleti ed atlete verso altri lidi. Per una storia che ha già portato all’abbandono di un titolo sportivo, questa sarebbe una ulteriore e forse fatale ferita.

 

 

Condividi