Un cammino che conduce verso i Rifiuti Zero. Con la benedizione dell’ideatore e primo sperimentatore Paul Connett. Un percorso evidenziato dall’Asa nell’ambito del convegno “10 Passi verso Rifiuti Zero” del 6 ottobre, all’interno del quale sono stati presentati i risultati ottenuti nella gestione dei rifiuti tiburtini, oltre ai progetti in corso e futuri dell’azienda diretta dall’ingegner Francesco Girardi.
Tre anni. E una partenza al 10%. Così è partito nel 2014 il percorso della differenziata nel territorio del Comune di Tivoli. Una crescita costante e ampia, che ha portato ad arrivare ai risultati di oggi, che raccontano del superamento della percentuale dell’85% nei quartieri dove il porta a porta è stato avviato, per una media del Comune giunta ormai alle soglie del 60% a un passo dagli obblighi di Legge che volevano nel 2012 già raggiunto il 65%.
“Prima di allora il modello gestionale adottato era praticamente incentrato sulla raccolta stradale del rifiuto indifferenziato. Il numero dei cassonetti sul territorio – ha spiegato Girardi durante il convegno – era pari a 1300 unità da 1 e 2 metri cubi, numero più che doppio rispetto a quello complessivo delle campane suddivise per le quattro tipologie, carta, plastica, vetro e metalli”. Una politica, è stato dimostrato, che ha favorito la migrazione dei rifiuti fuori Comune che provenienti dalle zone limitrofe ha pesato per un quantitativo superiore al 10% del rifiuto prodotto complessivamente dai tiburtini.
La svolta è arrivata nel biennio 2015-2016: l’avvio del porta a porta unito alla sistemazione dei cassonetti in piazzole presidiate dal Congeav, alle iniziative di riduzione, riuso e riciclo hanno dato spazio alla Cultura Ambientale. “L’obiettivo è arrivare a servire tutte le utenze domestiche del Comune di Tivoli nel corso del 2017-2018”. Un cammino che trova conferma nei numeri: nel 2012 la percentuale dei rifiuti differenziati era al 12,89% e una costante crescita ha portato nel 2016 al 42,94% e a una riduzione complessiva della produzione di rifiuti. Numeri lusinghieri e relativi al 63% della popolazione attualmente servita dal porta a porta: mancano la zona di Braschi, una parte del centro urbano e il centro storico, indicato come prossima tappa con partenza verso la fine di ottobre.
“Dio ricicla, il diavolo brucia”. La lectio magistralis di Paul Connett ha avuto due effetti. Il primo è stato quello di confermare la buona strada intrapresa dal Comune di Tivoli – il professore lo ha ripetuto più volte nel corso del suo splendido intervento – verso i Rifiuti Zero. L’altro è stato quello di “far sognare” i presenti al convegno che si è svolto alle Scuderie Estensi: un futuro Zero Waste è possibile.
Lo dimostra San Francisco, ma non serve andare oltreoceano per scoprire buone pratiche. Basta pensare a quanto quanto avviene a Capannori, in Italia un vero e proprio esempio per la gestione dei rifiuti. Connett ha guidato i presenti in un appassionante viaggio all’interno della filosofia Zero Waste, una strategia che va dalla differenziata a monte al compostaggio, passando per la riduzione dei rifiuti.
Un percorso all’interno del quale Tivoli cammina a passo svelto – nel 2014 i rifiuti prodotti erano 31500 tonnellate. Oggi sono circa 27.000 annuali , con un calo dunque della produzione di rifiuti di circa il 5% all’anno – ma che naturalmente ancora non vede la fine.
I passi più importanti sono stati fatti, con il ruolo cruciale dell’amministrazione comunale tiburtina e dell’Asa che queste buone pratiche le ha portate nel dettaglio sul territorio. I prossimi punti su cui lavorare saranno quelli relativi al miglioramento del design industriale – che non spetta al Comune – e manca la tariffa puntuale.
L’applicazione e l’attuazione della strategia Zero Waste è confermata dal calo della produzione di rifiuti a Tivoli, il progressivo abbassamento dei costi del servizio e l’aumento della percentuale di rifiuti differenziati. Numeri evidenziati nel convegno, con la “benedizione” del “padre” di Zero Waste. Un’ottima base sulla quale proseguire il cammino verso il punto Zero Rifiuti.
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