Un pensionamento che potrebbe portare a conseguenze per tutta la struttura. Arriva da Progetto Palombara la segnalazione di una voce relativa al futuro del punto di Primo Soccorso in attività nell’ex ospedale.
“Si fa sempre più consistente la voce che uno dei due medici attualmente in servizio, che permettono il funzionamento dello stesso durante le ore diurne dei giorni feriali, andrà in pensione nel prossimo mese di novembre”.
E’ una voce, per ora. La stessa che sussurra come “sulla scia di quanto sta accadendo negli ultimi anni, la ASL Roma 5 non sembrerebbe intenzionata a sostituirlo, con la conseguenza, inesorabilmente, che si andrebbe verso un vistoso ridimensionamento del servizio o addirittura alla sua chiusura”.
Il Gruppo Civico parla al condizionale. “Sembrerebbe che sia prassi consolidata presso l’ex-Ospedale SS. Salvatore non rimpiazzare il personale, di qualunque qualifica, che va in pensione. Ovviamente questo determina che i pochi servizi ancora presenti nel Presidio vengano ridotti o, addirittura, eliminati nonostante le necessità e le richieste dei cittadini”.
Una vicenda che non può non avere risvolti politici. “La nostra Amministrazione comunale è a conoscenza di questa stato di cose? Si è mossa in tempo o si sta muovendo per scongiurare una simile situazione?”.
Il riferimento della lista va soprattutto al protocollo d’intesa stipulato a suo tempo tra Regione, Comune e Asl. L’obiettivo era la vera attivazione della Casa della Salute, “mai entrata in funzione. L’intesa verrà rispettata? Questa Amministrazione è intenzionata ad occuparsi veramente della salute dei cittadini o accetta passivamente che anche la sanità a Palombara scivoli inesorabilmente verso un declino inarrestabile come, purtroppo, sta accadendo per la vita pubblica e sociale del nostro Paese?”. L’attacco è anche politico. “Perché rassegnarci al continuo scadimento di Palombara, ad un paese abbandonato a se stesso, senza un sostenibile progetto per il futuro oltre che ad una concreta ed efficace difesa del presente?”.
Il finale è una vera e propria richiesta d’aiuto. “Ci appelliamo alle associazioni che nel periodo pre-elettorale erano sorte per la difesa dell’Ospedale: è il momento di riprendere, con la collaborazione di tutti, ad occuparsi attivamente del problema”. E serve farlo subito. “Non aspettino che la situazione diventi catastrofica e dimostrino che l’attivismo di quel periodo non era un fuoco di paglia alimentato da interessi elettorali”.
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