“Il dramma degli sfratti e delle famiglie in disagio abitativo e precarietà abitativa, come di quelle collocate nelle graduatorie per una casa popolare, anche a Guidonia è una ferita aperta nel cuore della città”. Si apre così la lettera che Sinistra Popolare ha inviato al sindaco Michel Barbet in occasione del 10 ottobre, giornata nazionale Sfratti Zero.
“Dietro queste famiglie ci sono, nella stragrande maggioranza dei casi, storie di fragilità economiche e familiari, anziani, nuclei con minori, la sola offerta di lavoro precario mal pagato. Nella stragrande maggioranza dei casi, le istituzioni non hanno ancora la capacità compiuta di fornire risposte adeguate, offrire un alloggio alternativo a costo sostenibile, spesso neanche ad intercettare questo esodo, quasi sempre silenzioso, disperso nei meandri della città”.
Una piaga che si è estesa con la lunga crisi economica e sociale, un rapporto diretto tra questa e gli sfratti dimostrato “in maniera lampante dalla crescita esponenziale delle sentenze di morosità, uno tsunamisociale mentre invece sono calate drasticamente le sentenze per finita locazione, che ormai sono neanche un decimo delle sentenze per morosità”. Numeri che sono la punta dell’iceberg di una sofferenza abitativa strutturale.
“Attraverso i nostri sportelli di ascolto, noi calcoliamo che per ogni sfratto che arriva, purtroppo, al suo esito finale, ci sono altrettante famiglie border line, con il rischio concreto di cadere nella ragnatela mortale dello sfratto e della procedura di esecuzione”.
Una situazione che ha portato lo Stato a cercare forme di intervento come “l’istituzione di un fondo per la morosità incolpevole e maggiori poteri di intervento per i Prefetti, al fine della graduazione delle esecuzioni per consentire un percorso di accompagnamento sociale, la cui responsabilità è affidata alle autonomie locali, anche con l’istituzione di apposite commissioni a ciò dedicate”.
Interventi che non hanno comunque risolto il problema. E che hanno almeno due difetti che ne impediscono una piena operatività. “Il primo è la farraginosità dei meccanismi per l’erogazione dei contributi, delegati a normative regionali e delibere comunali che di fatto si trasformano in un imbuto che impedisce una reale operatività della norma; il secondo è che si rimane dentro un meccanismo di contributo a valle senza affrontare il problema a monte, ovvero la possibilità di offrire, ai nuclei che ne hanno i requisiti, alloggi a canone sociale e compatibile con il reddito posseduto”.
Qualcosa però nelle ultime settimane si è mosso. “All’indomani – scrive Sinistra Popolare – di vicende dolorose e drammatiche, come quelle di sgomberi di realtà di occupazione collettiva di immobili, come avvenuto a Roma. In particolare, ci ha colpito l’affermazione di autorevoli esponenti delle istituzioni e del governo sulla necessità che le occupazioni vadano viste nel loro aspetto sociale, prima che dal punto di vista dell’ordine pubblico e che, nel futuro, si dovranno evitare interventi di sgombero forzato, ma per noi questo vale anche per gli sfratti, senza fornire adeguate risposte al fabbisogno sociale effettivamente riscontrato”.
E così si arriva al cuore della lettera di Sinistra Popolare. “L’articolo 26, commi 1 e 1 bis della legge Sblocca Italia in materia di riutilizzo degli immobili del demanio civile e militare, indica chiaramente la possibilità dei Comuni di chiedere immobili al demanio civile e militare per riutilizzarli attraverso il recupero e l’autorecupero per destinarli ad edilizia residenziale pubblica e assegnarli alle famiglie in graduatoria o con sfratto per morosità incolpevole. Inoltre, la recente circolare, del 1 settembre 2017, emessa dal Ministro dell’Interno concede ai Prefetti la responsabilità di un monitoraggio per la mappatura degli immobili inutilizzati e in disuso, pubblici e privati da poter riutilizzare, in alloggi per affrontare la precarietà abitativa e, anche, di prevedere la possibilità di dedicare a questa finalità immobili sequestrati alla grande criminalità organizzata, istituendo a questi scopi una Cabina di regia nazionale”.
In questo contesto arrivano le richieste al Comune. “Chiediamo che, nelle more del monitoraggio e mappatura degli immobili pubblici e privati vuoti e in disuso, da effettuare in tempi brevi e reso pubblico, che dovrà interessare anche la nostra città di Guidonia, e degli interventi per la loro riconversione ai fini abitativi, si realizzi una moratoria delle esecuzioni degli sfratti ai danni dei soggetti deboli, così come sopra identificati, in assenza di una soluzione alloggiativa alternativa”.
Sul tema Sinistra Popolare ha infine chiesto l’istituzione di una commissione per la graduazione delle esecuzioni, con tutti i soggetti istituzionali e le parti sociali, al fine di rendere operativo un percorso reale di accompagnamento sociale, che impedisca l’esecuzione dello sfratto senza il passaggio da casa a casa.
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