L’ultima “puntata” si è tenuta nella mattina di venerdì 6 ottobre, quando si è tenuta l’ennesima riunione per il caso “pasto domestico”, al centro della battaglia portata avanti da più di 100 mamme nelle ultime settimane.
La seconda riunione del Tavolo Tecnico ha visto la partecipazione dei dirigenti scolastici – assenti alla prima – che si sono incontrati con l’amministrazione comunale per trovare una soluzione a quella che a tutti gli effetti sta diventando una vera emergenza: la forte richiesta del pasto domestico quale alternativa alla refezione scolastica non poteva più restare inascoltata. Al termine della riunione è arrivato il comunicato congiunto di Comune e presidi.
Sarà dunque l’amministrazione del sindaco Michel Barbet a farsi carico di dirimere “nel più breve tempo possibile, in collaborazione con la Bioristoro Srl, la questione relativa all’ottenimento delle previste autorizzazioni sanitarie”.
Il lato cruciale è la Asl, alla quale viene richiesto di emettere “nei limiti della propria competenza, una nota motivata sulla base della normativa vigente, sulla possibilità di consumazione del pasto domestico all’interno dei refettori in un’area delimitata e riservata, nello stesso momento in cui si consuma il servizio di refezione scolastica. Evidenziando che tale suddivisione deve avvenire con modalità che rispettino i principi di non discriminazione ed evitino qualsiasi forma di ghettizzazione degli alunni”. Una “ghettizzazione” che stava prendendo forma per i bambini che avevano deciso di non utilizzare la refezione scolastica in queste settimane. Qualora invece la Asl ritenesse di dover far riferimento al pasto secco, “si richiede altresì che vengano date maggiori e più precise indicazioni in merito, affinché i genitori interessati siano in grado di individuarne agevolmente i contenuti”, così la comunicazione congiunta dell’amministrazione e dei dirigenti scolastici.
Indicazioni dunque fondamentali della Asl, che devono essere prodotte nel minor tempo possibile “al fine di vedere tutelati quanto prima tutti gli aspetti igienico-sanitari”, e dunque entro e non oltre il 10 ottobre 2017.
Una comunicazione che dovrà avere la massima diffusione “al fine di informare tutti i destinatari dei presenti provvedimenti, in particolare i genitori anche per il tramite dei loro rappresentanti, affinché tali utenti possano, in una esigenza dettata dal buon senso, continuare ad intrattenere un costruttivo dialogo con le Istituzioni Scolastiche e rispettare, in attesa di definizione della problematica, le disposizioni impartite dagli Istituti astenendosi da ogni iniziativa che possa ulteriormente turbare e aggravare la situazione sociale”.
Alla Asl Roma 5 dunque l’ultima parola. Una vicenda che va avanti già dagli ultimi mesi di amministrazione commissariale, e che col passare del tempo ha assunto i contorni di una vera e propria battaglia per i diritti portata avanti dalle mamme. Che non hanno fatto passi indietro. Un fronte coeso che ha portato perlomeno a un pronunciamento definitivo. Il finale arriverà la prossima settimana.
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