Approvato all’unanimità. Parte dall’istituto comprensivo “Giuseppe Garibaldi” di Setteville quella che in molti sperano essere “l’ondata” del pasto domestico a scuola. Era il consiglio d’istituto a dover dare l’ultima parola sulla vicenda, e così è avvenuta nella sera di venerdì 27 ottobre a Setteville, quando l’organo della scuola ha detto sì all’unanimità il pasto da casa. Giunge così a uno snodo cruciale la lotta portata avanti da numerose mamme delle tante scuole di Guidonia in questi mesi. L’auspicio per tutte è che Setteville sia “ariete” per tutte le altre. Non è finita qui però. L’attesa ora è tutta per la Scia dei locali mensa, che, pare, potrebbe arrivare in tempi brevi.
La nuova lettera del Comune. Solo il giorno prima era arrivata nelle scuole una nuova comunicazione dell’amministrazione comunale firmata dall’assessore alla Pubblica Istruzione Paolo Aprile. “Si auspica che le istituzioni scolastiche adottino, con la maggior sollecitudine possibile, l’atteso regolamento, al fine di poter risolvere nell’immediato l’emergenza in corso, con conseguente tutela della salute e dell’incolumità dei minori a loro affidati”. La lettera, oltre a richiedere tempi brevi per la soluzione del problema, evidenzia anche una serie di precisazioni. “A seguito del tavolo tecnico per favorire una pronta soluzione all’emergenza sollevata dalla cittadinanza sono emerse le criticità che i soggetti interessati (i dirigenti scolastici, ndr) incontravano nell’introdurre la consumazione del pasto domestico nei refettori”. Le scuole, insieme alla BioRistoro, lamentavano l’assenza di precise linee guida da parte della Asl, indicazioni necessarie per poter regolamentare la fruizione del pasto domestico all’interno dei vari istituti, oltre all’assenza delle Scia richieste dalla normativa vigente in ambito igienico sanitario. “La nota della Asl è stata emessa il 16 ottobre, trasmessa – prosegue Aprile – da noi ai soggetti intervenuti al tavolo tecnico. Contemporaneamente abbiamo richiesto alla ditta di ristorazione l’adeguamento della Scia, iter attualmente in via di definizione”. La responsabilità di scegliere spetta ora esclusivamente alle scuole. “Noi riteniamo di aver fornito ai richiedenti tutti gli strumenti da questi ritenuti utili per la regolamentazione del pasto domestico nei refettori, laddove, nel rispetto delle autonomie scolastiche, tale diritto venga riconosciuto”. Una responsabilità che lo stesso Miur ha affidato alle istituzioni scolastiche con la circolare 348 del 3 marzo 2016. Alle scuole spetta dunque “la valutazione delle soluzioni idonee a garantire la fruizione del pasto domestico, assicurando la tutela delle condizioni igienico sanitarie e il diritto dalla salute”. Al contrario il pasto domestico non compare nelle materie sulle quali può legiferare l’amministrazione comunale in quanto non rientra nei servizi offerti e forniti dal Comune.
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