Servono soldi per il ricorso al Tar. Ed ecco l’ida del Cra. Una raccolta pubblica di fondi, per portare avanti la battaglia contro il rinnovo dell’AIA al TMB concesso dalla Regione Lazio il 17 luglio 2015. Il ricorso prevede ovviamente spese amministrative e legali, e per questo le associazioni aderenti al CRA lanciano un appello “a tutti i cittadini ed agli amministratori locali sensibili alla difesa del proprio territorio ed al rispetto della legalità, per raggiungere la somma utile al pagamento delle spese amministrative e legali, stimate in circa 4.000,00 euro”. Una nuova battaglia per comitati e cittadini, di nuovo insieme per contrastare le azioni e le volontà “della Regione Lazio di favorire certi imprenditori privati”. La storia, ormai famosa per non dire famigerata, affonda le sue radici nel 2007, quando l’impianto per il trattamento meccanico biologico di proprietà di Ambiente Guidonia srl (una delle tante società che possono essere riconducibili a Manlio Cerroni) ha beneficiato di una procedura autorizzativa regionale – nel 2007 con il Decreto n.93 e nel 2010 con l’AIA n.C1869 – “giudicata illegittima dal Ministero dei Beni culturali – spiegano gli attivisti del CRA – e dal Tribunale del Riesame di Roma, in quanto carente del parere paesaggistico, obbligatorio e vincolante”. La storia si fa più recente, ed ecco che Arpa Lazio ha definito “inquinato nella falda sottostante” il sito dove la struttura è stata costruita, e, solo un paio di mesi fa, l’intervento della Soprintendenza archeologica del Lazio che ha classificato e decretato l’area archeologica dove andrà ad insistere il TMB come zona di notevole interesse pubblico. Tutto questo non ha impedito alla Regione di concedere il rinnovo dell’AIA all’impianto, “continuando il suo percorso di illegittimità”. Ed ecco la via del Tribunale amministrativo. Le modalità di donazione sulla pagina Facebook del CRA e sulla rete civica www.aniene.net.
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