Questa complessa commedia rinascimentale, divisa in un prologo e cinque atti, mette in rilievo la tematica dell’amore e dell’ingenuità unita al pensiero pessimistico di Machiavelli, il quale si sofferma a descrivere in modo ironico quel mondo che ai suoi occhi appare degradato e in rovina e che non accetta correzioni. Lo sfondo pessimistico della commedia contrasta la sua visione che rimane piacevole e divertente, lasciando intravedere il lato giocoso dell’autore. Le entrate in scena dei personaggi rendono più movimentato la commedia che risulta gradevole all’ascolto.
Nella sua rappresentazione teatrale del 30 settembre svoltasi a Villa D’Este, replicata dopo il successo del 10 giugno, ho notato il modo in cui essa è stata strutturata; cinque atti in cui vengono raccontate tutte le vicende. Cinque magnifici atti, che ci hanno intrattenuti per un’ora nel chiostro della Villa rinascimentale, nel quale i ragazzi del liceo classico “Amadeo di Savoia” hanno esposto il loro lavoro durato quasi un anno e, dove, grazie al gruppo dell’orchestra “Tivoli centro 2”, si è creato un ambiente molto simile a quello cinquecentesco. E’ stato piacevole ascoltare la presentazione dell’opera a cura del regista Enzo Toto e della nostra vicepreside Ernesta Cerquatti. Lo spettacolo è iniziato con un’entrata in scena di tutti i personaggi e della loro presentazione che mi ha subito chiarito i ruoli nella vicenda. Ho gradito il semplice utilizzo delle loro corde vocali al posto di microfoni, poco adatti al tema. Ritengo che sia fondamentale l’assegnazione delle parti ad ogni ragazzo e credo che questa scelta sia stata più che ottima; ogni attore ha interpretato nel miglior modo la propria parte e il proprio personaggio, dando il meglio di sé. Ho apprezzato la dizione, l’attenta articolazione delle parole e l’uso dei movimenti quali gesti e boccacce. Inoltre, mi ha esaltato notare in Callimaco (Alessandro Transulti) la spontaneità nello svenire senza la preoccupazione di arrecarsi danni fisici! Comunque, i bellissimi costumi offerti dal palio di Castel Madama e il semplice, ma importante sfondo rinascimentale della Villa hanno confermato il mio giudizio positivo sulla rappresentazione. E’ stato molto gradevole trovare altri alunni che, non essendo stati impiegati come attori nell’opera teatrale, si davano da fare nell’organizzazione dei posti e nella sistemazioni degli spettatori. E’ bello sapere che nel mondo vi sono ragazzi che praticano teatro di ogni epoca. Spero che questa tradizione teatrale continui e che si diffonda in tutte le scuole. Il teatro a differenza di altre arti, riesce a far esprimere ciò che sei veramente attraverso l’interpretazione; inoltre, è un modo per superare vergogna e timidezza di fronte al pubblico. E’ fondamentale che nella vita di ogni studente ci sia arte (musica, pittura, canto o teatro…) l’importante è che ci sia!
Si ringrazia, il Comune di Tivoli e la sovraintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggisti per aver permesso la realizzazione di questa rappresentazione teatrale, gli organizzatori del palio di Castel Madama per la benevola concessione dei costumi di scena e l’Istituto “Tivoli Centro 2” per la bella musica rinascimentale organizzata dai professori Giovanna Lattanzi, Marco Balduini, Cristina Biagini e Giustina Marta. Un “GRAZIE” va agli architetti Giorgio Palandri e Marina Cogotti che hanno concesso l’utilizzo del chiostro di Villa D’Este, al nostro dirigente scolastico Rinaldo Pardi, alla vicepreside Ernesta Cerquatti, al regista Enzo Toto e alla professoressa Pellegrini. Ma, un ringraziamento speciale va ai ragazzi che con il loro impegno e la loro determinazione hanno reso possibile questa giornata.
Martina Malagesi IB
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