Il sindaco di Guidonia Montecelio,Eligio Rubeis, ha appreso con dispiacere l’esito del Tar, su ricorso presentato dal comune nel 2010, contro il dimensionamento dell’impianto di Tmb in via di realizzazione all’Inviolata. Il sindaco di Guidonia non può, però, fare a meno di rilevare, come scritto dai giudici del Tribunale amministrativo nella sentenza di merito, che il dimensionamento a 190mila tonnellate, era un provvedimento del 2007 del Presidente della Regione Lazio, all’epoca Piero Marrazzo, che in quell’ anno avrebbe dovuto essere impugnato dall’ Amministrazione comunale, per sortire effetti positivi. <Peccato – spiega Rubeis – che all’ epoca a sedere al governo della città, c’ era un sindaco del Pd di nome Filippo Lippiello, c’ era un signore, consigliere comunale del Pd, oggi candidato a fare il sindaco, Domenico De Vincenzi,c’ era un capogruppo del Pd in consiglio comunale, all’epoca prima detrattrice di Filippo Lippiello, Anna Rosa Cavallo, in Regione un Presidente di nome Piero Marrazzo, ancora non noto per i fatti di via Gradoli, ma famoso per essersi assunto la paternità del decreto sull’ impianto di Tmb, da realizzare su un’area, all’Inviolata, che era già stata individuata nel 2003 dall’allora Segretario della Margherita, Paolo Morelli. Nessuno di loro alzò un dito. Ad onor di verità, in quel cruciale 2007, un ricorso contro quel Decreto Marrazzo venne presentato al Tribunale amministrativo del Lazio per mano delle associazioni ambientaliste, Legambiente in primis. Peccato che da allora quel provvedimento, incentrato tra l’altro, proprio sul dimensionamento dell’Impianto a 190mila tonnellate giace inerte e senza esito presso il Tar. Eppure un sussulto, seppur nel silenzio generale, gli ambientalisti lo ebbero. Se è vero, come lo è, che nel 2010, dopo tre anni dalla presentazione del ricorso, chiesero al Tar una sospensiva del Decreto Marrazzo, vedendoselo respingere. E’ proprio vero – conclude Rubeis – è solo l’Amministrazione comunale, che secondo un principio di trasparenza e serietà, ad esporsi anche alle critiche. I ricorsi al Tar vanno portati all’esito, nel bene e nel male, senza pensare di farci politica. Sono, me lo attribuisce la legge, il principale portatore di interessi collettivi relativi alla salute e all’ambiente, tutte materie di pertinenza dell’amministrazione locale. Gli ambientalisti, invece di duplicare i provvedimenti dell’amministrazione, dovrebbero porsi l’obiettivo di avere un seguito, portare in piazza più di qualche decina di persone>.
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