Una scommessa vinta. Era così naturale che i i siti sostituti della discarica di Malagrotta sarebbero stati trovati dalle nostre parti che forse valeva la pena proporsi per ospitare tutto quello che la discarica romana non potrà più accogliere. Così, tra un mese e mezzo circa, i due siti di Riano e Corcolle saranno pronti per prendersi tutta l’immondizia romana e non, e Malagrotta potrà chiudere. Poco importa se i due siti andranno molto vicini alla “provvisoria” discarica dell’Inviolata. Tanto saranno provvisorie pure le due neonate. E se il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro chiede senso di responsabilità – viene da chiedersi perché certe responsabilità debbano puntualmente ricadere sugli stessi territori e quindi sugli stessi cittadini – la guerra alle discariche è già dichiarata.“Noi siamo intenzionati a contrastare – spiega Marinella Ricceri,sindaco di Riano – questa scellerata decisione in tutti i modi, sia in piazza sia per via legali. Stiamo valutando anche un ricorso al Tar", mentre a Corcolle predispongono cortei di protesta – uno è previsto per sabato – “per una città pulita, ecosostenibile e differenziata”. Tra l’altro, a Corcolle, zona San Vittorino, il sito potrebbe essere oggetto di vincoli di natura paesaggistica. Lo ha affermato il Sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali Francesco Giro: una questione delicata vista anche la presenza, nelle immediate vicinanze, del borgo antico di San Vittorino con il suo patrimonio diffuso di presenze storico-artistiche. Non possiamo per ora esprimere come ministero alcun giudizio definitivo ma siamo naturalmente disponibili a collaborare con tutte le amministrazioni territoriali coinvolte per un approfondimento della questione''. Quindi, ricapitolando: le due discariche saranno attive – lo ha affermato l’assessore ai Rifiuti della Regione Lazio, Pietro Di Paolo – “per tre anni fino al completamento del nuovo sito. Quest'ultimo ospiterà gli impianti di trattamento dei rifiuti insieme con un micro bacino di supporto". Nessuna indiscrezione sul nuovo sito. Una nomination se la giocherà senz’altro l’Inviolata: vista la posizione strategica, visto il casello, visto l’impianto TMB prossimo venturo.
Dunque, è guerra, e si ripropone quanto accaduto molto spesso negli ultimi anni. Tutto quello che non va, che non “fa” decoro urbano, viene relegato in provincia. I campi nomadi non piacciono più? Via, al di fuori della cinta del Raccordo. Gli sfasciacarrozze diventano un problema? Proponiamo di mandarli fuori Roma. Tanto le Province – termine “imperiale” – devono solo fare silenzio e accettare quanto accade al di sopra. Ha preso una posizione anche il sindaco di Monterotondo, Mauro Alessandri, sottolineando il fatto “che la nostra area sta diventando il ricettacolo di ogni emergenza romana, il luogo privilegiato nel quale trasferire i problemi per poi poter affermare di averli risolti, il tutto in assenza di un confronto vero con il territorio e con i suoi rappresentanti. Ancora una volta ci ritroviamo a fare i conti con l’ennesima circostanza critica calata dall’alto”. Quadro Alto, zona Riano, dista pochi chilometri anche da Monterotondo. Una doppia beffa, visto anche che la discarica a Riano arriva in concomitanza alla candidatura del Tevere e della regione Tiberina a patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’Unesco, avanzato ufficialmente da parte del presidente del Consorzio Tiberino. “E’ ora che questo territorio reagisca e per farlo in maniera – chiude Alessandri – adeguata occorre trovare il modo di essere uniti, senza distinzioni, almeno su questioni vitali che se non risolte in maniera diversa avranno conseguenze drammatiche per i cittadini di tutti i Comuni dell’area, nessuno escluso”. Contrario all’ipotesi di Corcolle/San Vittorino anche Gianni Innocenti, esponente di Sel di Tivoli ma soprattutto esperto di ambiente, che ha evidenziato la dimensione del sito: 160 ettari, come prevede il documento regionale, “a 5 chilometri dal Villaggio Adriano, dalla Villa e vicinissimo al santuario di San Vittorino”. Della vicenda ha parlato anche Marco Bertucci, a margine del Consiglio Provinciale. "Abbiamo ascoltato le tante inesattezze tirate fuori dal Pd: è ora di dire basta agli atti strumentali e inutili. Non serve soltanto esprimere la solidarietà ai comuni e ai cittadini, un comportamento del genere non porta a niente se non viene accompagnato dalla volontà di trovare gli strumenti necessari a gestire il problema rifiuti e a risolvere le emergenze esistenti. La questione rifiuti, e in particolare delle discariche, va affrontata con serietà e responsabilità. Più della solidarietà, i comuni chiedono di rivedere la situazione attuale. L'argomento discariche va studiato e valutato nel suo complesso, bisogna quindi affrontare anche il caso della discarica dell'Inviolata a Guidonia Montecelio, una realtà che merita la costante attenzione da parte delle istituzioni competenti". Una Inviolata che non viene certo dimenticata dal Circolo Legambiente di Guidonia, che da anni tiene viva l’attenzione su un qualcosa – il problema dei rifiuti, e tutti gli annessi e connessi – che molti tendono a dimenticare. Non a caso.
Quindi ecco pronte due discariche nuove. Malagrotta può andare serenamente in pensione. Sarà interessante vedere a chi sarà assegnata la gestione. E pure qui se scommettiamo, la vittoria è quasi certa. Cerroni sarà pronto all’ennesimo guizzo. Un bel triangolo di rifiuti, tre discariche distanti pochi chilometri l’una dall’altra. Provvisorie, dicono. Anche l’inviolata lo è. Da tanti, troppi anni. In questi casi il termine “provvisorio” rischia di essere decisamente relativo.
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