Prestava denaro a piccoli imprenditori costringendoli a fornire, a titolo di garanzia, titoli e assegni, e imponendo tassi usurai fino al 120 per cento annuo. Alle scadenze pattuite, chi non era più in grado far fronte ai pagamenti subiva minacce o costretto a subire violenza. Due, per ora, le vittime accertate cadute nella morsa dell’usuraio. L’indagine degli agenti del commissariato San Basilio, diretto da Adriano Lauro, è partita nell’aprile scorso, dopo la denuncia di una delle vittime: il titolare di un’attività di autonoleggio che era costretto da tempo a subire minacce dal suo aguzzino. La vittima ha raccontato agli agenti di aver intrapreso , tramite un conoscente che era ricorso già ai favori dell’uomo, i primi rapporti con l’usuraio, nel 1994, quando, in un momento di difficoltà economica, aveva ricevuto inizialmente la somma di due milioni di lire che aveva poi restituito dopo tre mesi con un tasso del 10% mensile. Con il tempo però l’imprenditore era dovuto ricorrere sempre più spesso all’aiuto del “cravattaro”, richiedendo somme di denaro più cospicue.
Di conseguenza le cifre restituite con la maggiorazione dei tassi di interessi era diventate sempre più alte fino ad arrivare alla cifra di 84.000 euro. L’uomo, a un certo punto, non era riuscito più a far fronte ai debiti e gli assegni posti a garanzia del prestito era risultati scoperti. L’imprenditore nell’aprile 2010 si era visto così recapitare una lettera dal legale dell’usuraio, con il quale veniva richiesto il pagamento del prestito concesso a suo dire per il pagamento di lavori di riparazione eseguite su autovetture dell’officina. Il “cravattaro”, un abruzzese di 59 anni, non vedendo nessun riscontro alla sua richiesta aveva iniziato allora a minacciare l’uomo con telefonate intimidatrici. L’epilogo nell’aprile scorso, quando l’usuraio si era recato con altre tre persone presso l’officina dell’uomo. Alle rimostranze della vittima sull’impossibilità di pagare, l’usuraio e i suoi tre complici avevano colpito la vittima al viso minacciandola e promettendo ritorsioni anche alla sua famiglia. L’uomo, terrorizzato si era rivolto alla Polizia. Gli investigatori del commissariato San Basilio sono riusciti a risalire al conoscente che aveva presentato la vittima all’usuraio, un piccolo imprenditore, caduto anche lui nella rete dell’usuraio. Anche in questo caso, l’imprenditore si era rivolto all’usuraio in un momento di difficoltà e con il tempo non era stato più in grado di restituire gli interessi maturati con il prestito. L’uomo, dopo l’ennesimo prestito per la sua attività lavorativa, sotto “velate” minacce era stato costretto a cedere all’abruzzese la proprietà di un immobile in zona Bufalotta. Nei giorni scorsi gli agenti del Commissariato San Basilio hanno arrestato C.R., in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma con l’accusa di usura, estorsione e lesioni. Tutti i conti bancari dell’arrestato sono stati sottoposti a sequestro. Sono in corso ulteriori indagini per risalire ad eventuali altre vittime dell’usura e delle estorsioni.
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