Lo scorso 6 ottobre, a voti unanimi, il Consiglio comunale di Guidonia Montecelio ha approvato il “Progetto preliminare per la realizzazione della viabilità in località Tor Mastorta-Via della Selciatella”, vale a dire l'ampliamento e la pavimentazione della strada che porterà i camion della Buzzi Unicem dalla Cappella degli Spagnoli verso il nuovo casello autostradale (senza passare più per l'area ora abitata), così come porterà i camion dei rifiuti verso la discarica dell'Inviolata e che potrebbe presto essere utilizzata dai camion del costruendo impianto per la produzione di “ecoballe” (sempre all'Inviolata) verso il cementificio per bruciarle nei suoi forni.
Il fatto è che tutto questo interesse per il nuovo tracciato non tiene conto di due realtà importanti per una città come Guidonia: il Parco regionale dell'Inviolata e l'antica Via per Montecelio. Come dire che il Consiglio comunale, con una sola delibera, fa a fettine un'altra parte dell'area protetta e un'altra zona storica del territorio.
Secondo i nostri amministratori – come Rubeis, Bertucci, Sassano e Rita Salomone (!), da sempre “sensibili” alle tematiche ambientali – la storica Via della Selciatella (che conserva basolato medievale e resti d'epoca romana) che è, tuttora ed in gran parte, all'interno del Parco regionale dell'Inviolata, dovrebbe essere allargata per dar modo al traffico pesante di continuare ed incrementare gli affari dei cementieri e dei “trafficanti di immondizia”.
Quest'area protetta non solo non è stata posta in condizioni di pubblica fruibilità dopo ben 15 anni dalla sua istituzione, ma è sotto attacco da parte delle varie Amministrazioni regionali e comunali susseguitesi nell'ultimo decennio, che lo hanno ridotto nel suo perimetro, lo stanno aggredendo con nuove viabilità che ne traversano il cuore stesso, lo stanno ricoprendo di rifiuti e nuovi impianti.
Nell’eccitazione generale (che ha come base e motivazioni sicuramente molta ignoranza se non interessi privati…) si è distinta anche l’unica rappresentante dell’opposizione presente in aula consiliare, Rita Salomone, che, invece di opporsi allo scempio urbanistico e storico, ha umilmente chiesto che almeno “nella nuova strada ci sia l'illuminazione pubblica” ed ha poi votato a favore del progetto, già approvato dalla precedente Giunta comunale ed avversato dalle associazioni ambientaliste e da numerosi cittadini.
Guidonia Montecelio continua così ad essere una città senza memoria storica, contraria all'unica area protetta esistente nel suo territorio, disinteressata alle proprie radici e alla storia, ma non indifferente alle pressioni delle lobby dei monnezzari, dei cementieri, dei costruttori e dei travertinari, gli unici a trarre vantaggio da questa nuova viabilità.
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