Spaccio di droga, rapina e 2 tentati omicidi: tre in manette

In Cronaca & Attualità, Roma Est da Roma Est Magazine Commenti

Condividi

Roma, 24 ott – I carabinieri della Compagnia di Anzio, tramite la Stazione di Marina di Tor San Lorenzo e il nucleo operativo hanno, nelle ultime due notti, arrestato un marocchino e un italiana trovati in possesso di tre panetti di hashish del peso di circa 160 g. H.A. marocchino 31enne si era reso responsabile di una brutale rapina e del tentato omicidio nei confronti di altro marocchino soccorso dai Carabinieri e ricoverato dapprima presso l'ospedale Sant'Anna di Pomezia in gravi condizioni e poi al S.Camillo di Roma per essere operato. G.A. una donna di Ardea 45enne già nota alle Forze dell' Ordine è stata arrestata per detenzione di sostanze stupefacente e trovata nella stessa abitazione del H.A.. In particolare l'aggressione avvenuta nella notte sarebbe scaturita a seguito di una lite con movente in via di accertamento. L'aggressore H.A. avrebbe colpito al capo la vittima sottraendole dei soldi. Le immediate indagini dei Carabinieri di Anzio hanno permesso di individuare il luogo dell'aggressione, perquisire i luoghi e rinvenire la sostanza stupefacente, i soldi della vittima ed materiale idoneo alla preparazione e confezionamento della droga. La notte successiva, per motivi in via di accertamento, all'interno del complesso residenziale "Le Salzare", E.M.Y un marocchino 21enne utilizzando una bottiglia rotta ha ridotto in fin di vita un suo connazionale di 22 anni, tagliandogli la gola a seguito di violenta lite. Questi è stato soccorso presso la clinica di Sant'Anna di Pomezia e la profonda ferita da taglio al collo è stata saturata con 40 punti con prognosi di 30 giorni. In conclusione i primi due sono stati arrestati con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il marocchino H.A. anche per rapina e tentato omicidio. Mentre l'altro marocchino E.M.Y, è stato inchiodato per tentato omicidio, per aver tagliato la gola ad un suo connazionale grazie alle prove raccolte dagli investigatori che sono riusciti a far emergere la verità tramite testimonianze, riconoscimenti fotografici nonché repertamento di tracce ematiche sulla bottiglia rotta e sugli indumenti che nel frattempo il malvivente aveva cercato di occultare. 

Condividi