Roma, 18 ott – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un italiano, originario di Palermo, di 41 anni, imprenditore, per i reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina al fine dello sfruttamento del lavoro nero, in concorso con altre persone in via di identificazione.
L'italiano è stato inoltre denunciato per ricettazione in concorso con altre 5 persone, una coppia di cittadini slavi, di 23 e 33 anni, entrambi domiciliati al campo nomadi di via della Martora, due cittadini cinesi di 43 e 51 anni e un cittadino del Niger, qest'ultimo pure arrestato perchè inottemperante a un decreto di espulsione.
L'attività investigativa dei Carabinieri è iniziata dopo aver fermato una coppia di slavi a bordo di un furgone mentre uscivano da un capannone industriale, dove poco prima aveva scaricato decine di scatoloni contenenti capi di abbigliamento.
All'interno del capannone di proprietà di una società con sede a Palermo, i militari hanno trovato al lavoro i due cittadini cinesi e il cittadino del Niger, privi di documenti di identità e di fatto domiciliati in una roulotte parcheggiata nei pressi del magazzino, in pessime condizioni igienico sanitarie.
Dai successivi accertamenti svolti dai militari è emerso che il materiale scaricato dalla coppia di nomadi, proveniva da un altro magazzino situato nell'area industriale del Tiburtino, già sequestrato giorni addietro e andato a fuoco qualche giorno fa.
L'altro materiale stoccato nel capannone è risultato di illecita provenienza e quindi sequestrato assieme all'intera struttura.
L'imprenditore palermitano è stato associato al carcere di Regina Coeli, mentre sono in corso ulteriori indagini da parte dei Carabinieri per accertare il coinvolgimento di altre persone nel traffico di materiale illecito proveniente dalla Cina e per meglio chiarire come la merce proveniente dal magazzino sequestrato e andato a fuoco sia finita in quest'altro capannone.
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