Presentati i dati di “Ecosistema rischio 2010”. Nel Lazio ben l’88% dei Comuni presenta strutture costruite in aree a rischio frana o esondazione
Un altro allarme minaccia i comuni del Lazio. Secondo il rapporto presentato venerdì 22 ottobre da Legambiente e condotto in collaborazione con il dipartimento della Protezione Civile e le amministrazioni della Regione, l’88 per cento dei Comuni del Lazio presenta strutture civili e industriali in aree a rischio frana o esondazione.
Nella lista dei comuni con il più alto potenziale di pericolo svetta Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo, dove si trova anche il Comune più attivo sul fronte della prevenzione rischi ambientali, quello di Capodimonte. In definitiva sono solo il 54% dei Comuni a mettere in atto interventi di manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua, il 55 per cento ha un piano da mettere in atto in caso di frana o alluvione e il 12 per cento delle amministrazioni svolge un lavoro positivo di mitigazione del rischio idrogeologico.
Il dato più allarmante è quello registrato per quei comuni, circa il 30 per cento, che hanno costruito sopra le aree a rischio e per quel 15 per cento che vi ha addirittura edificato strutture sensibili. Se da un lato il rischio è aumentato a causa delle peggiori condizioni atmosferiche registrate negli ultimi anni, che hanno fatto registrare un incremento delle piogge e dei relativi smottamenti, dall’altro è innegabile la necessità di una "cultura improntata alla prevenzione" che si realizzi, come ha specificato la direttrice di Legambiente Lazio, Cristiana Avenali, "attraverso il coinvolgimento delle amministrazioni comunali e delle associazioni" nella realizzazione di interventi di messa in sicurezza del territorio. Senza dimenticare di formare e informare i cittadini.
In occasione della presentazione dei dati raccolti per l’indagine "Ecosistema rischio 2010", avvenuta in prossimità del Ponte ferroviario "Ugo Forno" sulla pista ciclabile che costeggia l’Aniene, si è svolta anche l’"Operazione fiumi", che ha visto impegnati alcuni volontari nella pulizia di un tratto delle sponde del fiume Aniene e nell’allestimento di una mostra didattica dedicata ai ragazzi delle scuole.
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