Vietata la cattura, la detenzione e l’uccisione. Perché sono animali molto importanti dal punto di vista ecologico.
C’è anche la “Vipera Nera” tra le ricchezze faunistiche dei Simbruini: un esemplare particolare quello che è possibile incontrare nell’area protetta, vista la colorazione particolare, parzialmente (vipere melanotiche) o completamente nere (dunque melaniche).
Non stiamo parlando di esemplari esotici: quella visibile in foto è una variante cromatica della Vipera aspis adattata all’habitat di montagna e abbastanza rara nell’Appennino centrale.
“Gli esemplari fotografati sono stati rinvenuti durante i monitoraggi svolti dal personale del Servizio Naturalistico del Parco e rappresentano un piccolo tesoro custodito dalle montagne”, raccontano dall’Ente dei Simbruini.
Le vipere nere, come tutte le specie di serpenti, sono tutelate da leggi europee e regionali, oltre ad essere indicatori di un ecosistema in salute e soprattutto ottimi derattizzatori: i serpenti ed in particolare le vipere infatti, si nutrono principalmente di topi e ratti, tenendo sotto controllo le loro popolazioni che altrimenti crescerebbero a dismisura provocando danni alle attività agricole e rappresentando un pericoloso vettore di numerose patologie che interessano l’uomo.
Foto di Nicolò Borgianni
Condividi