Guidonia / Caos cave, torna a parlare il sindaco Barbet

In Roma Est da Yari Riccardi Commenti

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Dopo giorni di silenzio – a parte sui social, dove alcuni consiglieri di maggioranza, pur parlando raramente in assemblea, hanno espresso i loro commenti sui fatti della scorsa settimana – arriva anche il punto del sindaco Barbet sulla questione cave. Un punto atteso, arrivato dopo qualche tempo “per rispetto dei lavoratori che hanno giustamente paura per il proprio posto di lavoro”, scrive il sindaco, e contestualmente alla notizia della revoca della concessione per un’altra cava del territorio.

Il sindaco conferma da un lato l’impegno a trovare “ogni strada possibile per evitare la chiusura delle aziende che può verificarsi a seguito della revoca della autorizzazione a cavare o del diniego a proseguire con l’escavazione disposti dagli uffici. Revoca, tengo a precisare, obbligatoria laddove si riscontrino gravi inadempienze compiute dalle imprese rispetto al piano di sfruttamento della cava ed al relativo ripristino”.

La memoria torna inevitabilmente allo scorso consiglio comunale, quando durante la riunione il primo cittadino annunciò “la revoca della revoca”: sembrava cosa fatta, si è rivelata un buco nell’acqua. “Concedere una sospensione a questi provvedimenti si è rivelato impossibile, nonostante i numerosi confronti istituzionali con enti sovraordinati. Sospensione, che in ogni caso avrebbe rimandato di poche settimane l’efficacia del provvedimento, e che quindi non avrebbe risolto nulla”: tutto viene dunque rimandato alla decisione del Tar in merito al ricorso della STR, con sentenza prevista ad ottobre.

Impegno da un lato, volontà di proseguire la via intrapresa dall’altro. Le ordinanze non si fermeranno. “Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane ci saranno altri provvedimenti, alcuni positivi, con la possibilità di continuare l’attività estrattiva, per le aziende che sono risultate in regola, mentre altri negativi verso quelle che non hanno fatto quanto previsto quando gli è stata rilasciata l’autorizzazione a cavare”. Quello che deve essere chiaro: nessuno discute la scelta politica dell’amministrazione comunale di regolamentare il settore estrattivo. La questione è tutta sul metodo scelto, diventato rapidamente una prova di forza contro l’intero comparto estrattivo.

Di fatto quello dell’amministrazione comunale è un attacco all’intero settore e alle gestioni passate della cosa pubblica. “Purtroppo è sempre difficile riuscire a far rispettare le regole in quei settori dove non lo sono mai state, dove la politica ha sempre evitato di entrare per pura e miope convenienza. E se a pagare le spese di questo è la parte più debole del sistema, vuol dire che la politica negli anni ha fallito la sua missione di corretta gestione del territorio e di protezione dei propri cittadini. Il mio impegno, vi assicuro, continuerà senza interruzioni per tutelare e dare futuro ai lavoratori e al settore estrattivo”. Solo ieri dalla vicina Tivoli veniva annunciato il sì all’accordo di programma della Regione. A Guidonia praticamente non se ne parla più. Del resto le prime ordinanze di revoca sono arrivate proprio mentre il tavolo regionale era in atto. Oggi la conferma della volontà di proseguire il percorso iniziato con le revoche: nessun passo indietro del Comune, con buona pace di chi sperava in un’apertura verso imprese e soprattutto verso operai. Resta una dichiarazione di impegno di nuovo evidenziata dal sindaco. Basterà?

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