Si è tenuto nella giornata di lunedì 18 settembre l’atteso sopralluogo nei pressi della ormai ben nota strettoia della Tiburtina all’altezza degli studi della Titanus in direzione Tivoli. Oltre all’associazione Settecamini Quartiere di Roma – che ha promosso la petizione e che da tempo si batte sul tema – e ai cittadini erano presenti la commissione Assetto, gli assessori alla mobilità e al commercio del Municipio, il Simu, il dipartimento e i vigili urbani.
“Esposta la problematica della strettoia in direzione Tivoli i vigili – spiega l’associazione – e tutti gli organi competenti hanno dichiarato la non sicurezza di quei blocchi senza apparenti autorizzazioni quindi verranno rimossi quanto prima”.
Verrà dunque predisposto un passaggio pedonale semaforico a chiamata per le persone che devono attraversare il quartiere, un’opera “già contemplata, preventivata e fattibile vista anche la presenza di fondi adeguati”.
Il sopralluogo è stato occasione per portare ulteriori segnalazioni alle istituzioni. “Abbiamo fatto notare la necessità di creare un ulteriore via di uscita su Via Trevi nel Lazio e sul cantiere nella restrizione dalla parte opposta in direzione Roma: stanno lavorando su entrambe le cose”.
Altra richiesta è stata quella della regolamentazione delle fermate di Cotral e Tpl per unificarle. Ma il focus era tutta sulla strettoia della Tiburtina. “La petizione ha fatto centro: la chiuderemo quando realmente verranno rimossi i blocchi e sarà comunque destinata agli organi competenti . Noi non molliamo, prossimo obiettivo uscita alternativa dal quartiere”.
La petizione è disponibile al link https://www.change.org/p/roma-capitale-eliminiamo-le-strettoie-in-via-tiburtina-altezza-titanus-settecamini-libera?recruiter=691986473&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink&utm_campaign=share_petition&utm_term=triggered.
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