Lo scrivevamo solo pochi giorni fa. Il dibattito sulla riscossione dei tributi è di nuovo ricominciato. Dalla segnalazione della Cgil (http://www.romaest.org/news/09/2017/guidonia-riscossione-tributi-attacco-della-cgil/) che chiedeva un incontro tra amministrazione e sindacati con l’obiettivo “di confrontare e valutare la possibilità di una gestione interna più estesa rispetto a quella prevista dalla deliberazione in oggetto, così come da programma politico presentato da codesta amministrazione”, e del relativo progetto predisposto dal sindacato e praticament pronto, è passata solamente una settimana, ed ecco arrivare sul tema la determina 108 firmata dalla dirigente dell’Area II Maria Lombardi con oggetto “Indizione gara ad evidenza pubblica per affidamento in concessione servizio riscossione tributi – Scelta del contraente- Impegno di spesa”. Provvedimento che di fatto non tiene in nessun conto le richieste della Cgil e che dunque inevitabilmente sarà scintilla per nuove polemiche.
Il provvedimento. Nell’atto che indice la gara resta gestita direttamente dal Comune la riscossione ordinaria di Imu e Tasi, mentre – la delibera di consiglio comunale è la numero 19 del 30 agosto 2017 – è stata autorizzata la concessione del servizio di riscossione – e che dunque andranno a gara – “volontaria della TARI – ICP (pubblicità) – DPA (Affissioni) – COSAP, l’accertamento e riscossione coattiva dell’ICI, IMU, TASI, TARI/TARES, ICP (pubblicità), DPA (Affissioni), COSAP e la riscossione coattiva delle altre entrate comunali”, come si legge nel provvedimento. La motivazione? Attualmente “non sussistono le condizioni organizzative e strutturali tali da consentire la gestione diretta dell’intero ciclo della riscossione”. Sarà cura della Stazione Unica Appaltante la redazione del bando e del disciplinare di gara, mentre rimane a carico dell’Ente la predisposizione del capitolato tecnico e degli allegati che confluiranno nel disciplinare di gara. Per la tipologia di servizio richiesto sarà utilizzata la scelta del contraente con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, il tutto per un importo a base d’asta che ammonta a € 800.000 annui, per un totale di 4 milioni di euro (tre anni più opzione di rinnovo). Il servizio di riscossione sarà gestito fino a dicembre – in proroga – ancora dalla Tre Esse Italia.
Cosa aveva detto la Cgil? Il provvedimento varato dall’amministrazione comunale a 5 Stelle non farà certamente piacere al sindacato, che da tempo si batte contro l’esternalizzazione del servizio di riscossione. Per la Cgil l’affidamento, come scritto nella comunicazione del 29 agosto, porterà a un “pesante aggravio per le casse comunali poiché “non sussistono le condizioni organizzative e strutturali tali da consentire la gestione diretta della riscossione”, questo, quanto riportato nella delibera proposta all’o.d.g del Consiglio Comunale del 30 Agosto”. Numerose le puntualizzazioni della Cgil. “Si evidenzia che per quanto concerne le riscossioni spontanee Imu e Tasi, le uniche giustamente sottratte all’esternalizzazione, non si possa neanche parlare di gestione interna ma di atto dovuto”. Per i due tributi non viene infatti svolto alcun lavoro da parte degli uffici comunali, con i pagamenti che si effettuano in autoliquidazione direttamente all’Agenzia delle Entrate che incassa ( tramite modello F24), rigira alla tesoreria del Comune (tramite codice E263) trattenendo la quota statale e trasmettendo all’Ente il relativo elenco dei contribuenti. “La riscossione spontanea Imu, che per anni è stata affidata illegittimamente ad una ditta esterna con tanto di corresponsione di aggio, è infatti di esclusiva competenza dello Stato, in deroga alle disposizioni di cui all’art. 52 del d.lgs. 446/97, che comprime, con una limitazione espressa, la potestà regolamentare e l’autonomia del Comune. In parole molto più semplici, il Comune non è titolare della riscossione delle entrate I.M.U. , per cui non può disporre di affidare tale riscossione a terzi”, questo l’affondo della Cgil, da anni in prima linea sul tema, con alcuni progetti presentati negli scorsi anni per riportare la gestione interna della riscossione, “con un notevole risparmio per le casse comunali ed un contestuale miglioramento del servizio. La vera sfida gestionale da parte di questa amministrazione, quella con un maggior rientro in termini di abbattimento della spesa pubblica, sarebbe stata quella di considerare anche le altre fasi della riscossione e sicuramente quella della riscossione spontanea della Tari”. Il quadro presentato dalla Cgil racconta di una riscossione della Tari sotto la gestione privata “addirittura inferiore rispetto a quella prodotta negli anni 2009-2010-2011 quando ancora il servizio era gestito direttamente dagli uffici comunali, che riuscivano ad arrivare sino al 85 per cento di riscossione sul totale previsto. Se a ciò aggiungiamo l’aggio dovuto al concessionario, possiamo avere un quadro su quanto, tale scelta, ha comportato e possa continuare a comportare in termini di gravi danni economici per l’Ente”. Una questione ormai annosa, da anni sul banco delle varie amministrazioni guidoniane. “Anche questa volta come allora, nella proposta di delibera in oggetto, sotto il profilo motivazionale non emerge la dimostrazione della convenienza per l’Ente della scelta che si sta per compiere, in completa assenza di qualsivoglia studio di settore o confronto gestionale”. Il dibattito non solo è ricominciato. Si preannuncia decisamente rovente.
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