Contro il bando promosso da Roma Capitale, senza se e senza ma. Ed è per questo che gli abitanti del casale agricolo la Cervelletta detto “Degli Ortolani” hanno presentato l’11 settembre un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma: di fatto, una richiesta di aiuto da parte di ben sette famiglie sotto sfratto esecutivo. Il più anziano degli abitanti ha 84 anni, e abita il casale dal 1992 in virtù di un contratto agricolo: eppure queste persone sono state tacciate di abusivismo, ed è per questo che continuano a chiedere spiegazioni su un bando pubblico, a ben vedere reputato molto ambiguo e gestito con modalità equivoche.
“Sebbene la finalità del Bando ad opera dei Dipartimenti Patrimonio e Tutela Ambientale, racchiusa nell’art. 1, ponga in evidenza la necessità di una più efficace tutela dell’Agro romano e la promozione dell’agricoltura, il titolo del medesimo Bando – raccontano i cittadini – vira subito ad un interesse di natura squisitamente immobiliare: “bando per l’assegnazione di immobili rurali di proprietà di Roma Capitale finalizzato alla tutela e al recupero produttivo dell’Agro romano mediante sviluppo di aziende agricole multifunzionali”. Parliamo di un casale su due livelli di circa 800 metri quadrati e 14 ettari di terra. Boccone succulento entro il GRA, tra Colli Aniene e Tor Sapienza”. Dal Comune di Roma hanno “dimenticato” di evidenziare che il suddetto immobile rurale era abitato, e ben tenuto perché ristrutturato nelle sue unità immobiliari interne e comunque mantenute, con eccezione dell’esterno, perché sottoposto a vincolo architettonico e ambientale e inserito nella Riserva naturale Valle dell’Aniene, controllata dall’Ente Roma Natura, che gestisce il famoso e antico Castello della Cervelletta. Alla base di tutto un reale controsenso: assegnare ad altri, ciò che gli abitanti hanno fatto per decenni, cioè lavorare quella terra. Un controsenso troppo sfacciato, ed ecco l’accusa di abusivismo, “per poterci escludere, per regolamento, dal bando medesimo”. Su queste basi poggia l’esposto in procura presentato dagli Ortolani. Per un bando che sembra cucito ad hoc, e non su quelle sette famiglie.
Condividi