Si parla di Monte Gennaro a Palombara, visto che da qualche tempo un imprenditore ha rilevato le strutture della funivia e dell’albergo, generando argomentazioni pro o contro, come dagli anni 60 ad oggi, quando la funivia fu realizzata. Ma Monte Gennaro come idea di sviluppo turistico è stato anche il tema della tesi di laurea in architettura di tre ragazze, Denise Casagrande, Giorgia Iacovelli e Giorgia Izzi. Il titolo “Suggestioni Appenniniche – Tesi di fattibilità del progetto”. Il progetto è quello del recupero dell’intera area su cui insistono alcune strutture tra cui il rudere di un vecchio albergo costruito successivamente alla messa in funzione della cabinovia, nel 1967. Le ragazze hanno suddiviso il lavoro in tre fasi ben distinte: la prima ha preso in esame l’inquadramento territoriale nel suo insieme, la descrizione del Parco dei Monti Lucretili in tutti i suoi aspetti e la descrizione meticolosa dei sentieri turistici-ambientali e dei cammini storici di collegamento. Con la seconda fase si entra nel vivo della tesi, trattando le problematiche di risanamento delle vecchie strutture facendo ricorso ad una architettura sostenibile che vada ad armonizzarsi con l’ambiente circostante, mantenendo il più possibile inalterate le caratteristiche principali del manufatto pur apportando quelle modifiche migliorative più adatte alle nuove esigenze turistiche nel rispetto – siamo all’interno di un Parco – dei vincoli paesaggistici e naturali richiesti, e questo anche per le antenne per le quali è stata prevista una forma gradevole e poco impattante. L’ultimo aspetto preso in esame riguarda la valorizzazione dell’area e la sua fruibilità attraverso percorsi naturalistici, storici e sportivi con un particolare riguardo agli sport dell’aria come il parapendio, ma sopratutto, fondamentale per lo sviluppo turistico la riattivazione della cabinovia. La tesi si chiude con la valutazione dell’aspetto economico del progetto, attraverso calcoli per la ristrutturazione dell’intera struttura ricettiva e di trasporto (cabinovia) e di gestione con costi e ricavi previsti: vantaggi ipotizzati anche per Palombara, con una disamina dei vantaggi che andrebbero ad innescarsi con l’accresciuta visibilità turistica, tra cui maggiori possibilità di lavoro e crescita delle attività commerciali. “Abbiamo avuto l’impressione – ha spiegato Giorgia Iacovelli – che non tutti si rendano conto di quale tesoro naturale sia Monte Gennaro. Sarebbe un motore importante per lo sviluppo turistico di Palombara e del circondario”. Sulla realizzabilità del progetto, Giorgia ha le idee chiare. “Questo non lo possiamo sapere: ci auguriamo che il nostro lavoro possa essere lo stimolo giusto per far sì che tutto diventi realtà”. E’ anche il nostro augurio.
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