E’ davvero un tuffo nel passato. I costumi, l’atmosfera che solo il paese in festa può dare, la scalinata piena di donne e uomini, ragazze e ragazze, bambini e bambine, vestiti di tutto punto, tutti. Erano più o meno 400 le Vunnelle e i Butteri che hanno dato vita alla tradizionale sfilata di domenica 27 settembre, il solito appuntamento atteso e il solito grande successo, all’interno della Festa di San Michele Arcangelo organizzata per questa edizione dal comitato dei nati nel 1963. Ad accompagnare la sfilata i Pistonieri Archibugieri Santa Maria del Rovo di Cava de Tirreni, che a suon di strumenti musicali e polvere da sparo hanno reso l’evento ancora più suggestivo. In mezzo tantissima gente, tutta particolarmente coinvolta in quella che è molto di più di una rievocazione storica: è orgoglio e senso di appartenenza, è guardare al futuro senza mai perdere le radici profonde nel passato. Un passato che è dolce e che attrae ancora molto, un passato talmente d’impatto che sembrava davvero di esserci “dentro”, accentuato dal fascino dei vicoli e della piazza di Montecelio. Talmente tanto potente che a un certo punto ci siamo sentiti come quei ragazzi che tanti anni fa cercavano la loro bella tra la folla del dì di festa. Il cuore che batte, lo sguardo che corre, l’ansia di incontrarla e la paura di farlo, il bisogno di vederla senza essere visto. Vedere quelle coppie scendere verso la piazza riporta indietro, c’è poco da fare. Per la cronaca, la nostra bella non l’abbiamo incontrata. Ma è valsa la pena essere lì, anche solo per provarci, anche solo per immaginare come poteva essere l’amore ai tempi delle Vunnelle e dei Butteri, per sentirci forse un po’ più giovani, nei pensieri e negli occhi che cercavano tra la gente, consapevoli di non trovare l’oggetto della ricerca, speranzosi di incrociare nella folla quello sguardo. Leggevamo da qualche parte che “la fantasia è il motore della felicità”. In mancanza d’altro, possiamo dire che chi ha scritto quella frase ha avuto ragione. Per la sfilata delle Vunnelle, e per gli innamorati, vale certamente.
Condividi