Probabilmente le parole non servono per raccontare certe cose. E’ complicato tentare di scrivere come spesso si riescano a realizzare sogni, a dare opportunità, a regalare senso, solamente con l’amore e con la solidarietà. L’Amore che contagia, quello che prendi e quello che dai, quello che vince. Così si spiega la luce negli occhi di tutti quelli che erano presenti il 4 settembre al Parco dei Frutti, per salutare l’arrivo di un gioco unico in città – ancora per poco, perché la prossima settimana una seconda sarà installata all’interno del Parco Di Nella – e probabilmente nell’intera Regione Lazio, così si spiega la gioia quasi incredula di chi quell’altalena l’ha provata, contagiando a sua volta, di nuovo e ancora, chi era lì ed era diviso tra la gioia di esserci e il ricordo doloroso e tuttavia dolce, tra la festa e il pensiero che non può non andare a Giada, la bambina scomparsa per una grave malattia nel maggio 2014. Giada era lì, nel cuore dei tutti e nella commozione del papà Gianluca, nella presenza silenziosa della mamma, nelle parole di Don Dario e nell’entusiasmo dei volontari dell’associazione “Giada – Il sorriso di un Angelo”, protagonisti insieme al centro per disabili “Maria Gargani” e a Eventi La Terrazza di una tre giorni di beneficenza e di festa, simbolo della vicinanza e della solidarietà mostrata dai cittadini di Guidonia. Eh sì, perché le due altalene sono il risultato di quanto accaduto a giugno, e sono il frutto dolcissimo della generosità delle gente, contagiata da un sogno, quello dell’associazione, quello della mamma e del papà di Giada, la creazione di un centro di aggregazione per bambini sia normodotati che disabili. Sogno o meno, oggi contano i fatti. Oggi conta vedere un’altalena che dondolando colora i visi di ragazzi che sanno come amare, e che sanno dimostrare il loro amore. Oggi conta vedere il cielo colorato di palloncini che sono saliti per salutare Giada. La strada da percorrere la indica lei. Perché, come dicono certe canzoni, l’amore è l’unica strada possibile.
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