Finisce con 13 voti favorevoli (tutta la maggioranza presente) e 6 contrari la lunga seduta di consiglio comunale che ha portato all’approvazione del Bilancio di Previsione dell’esercizio 2015 e del Bilancio Pluriennale per il periodo 2015-2017, del Bilancio di Previsione finanziario 2015-2017 e della Relazione Previsionale e Programmatica 2015/2017. Fase più che delicata, quella che sta vivendo la maggioranza di centrodestra al governo della città, in ansia – chi più chi meno – per il destino giudiziario del sindaco Rubeis e alle prese con una Guidonia da amministrare. Una maggioranza che ieri si è ritrovata unita – chi più chi meno – in aula, nonostante qualche mal di pancia interno, “malori” che hanno portato, per esempio, Sassano a non partecipare alla votazione: da quello che emerge ieri, sembra che l’intento di tutti sia quello di proseguire fino a febbraio, per evitare il commissariamento e arrivare in primavera pronti per la nuova campagna elettorale. L’impressione è che la compagine, guidata pro tempore da Andrea Di Palma, si sia ritrovata di nuovo unita dopo quanto accaduto in luglio, sicuramente anche grazie agli interventi arrivati da Roma, da dove i responsabili dei partiti, in particolare di Forza Italia, hanno immediatamente invitato i loro consiglieri a sostenere l’amministrazione e a votare il bilancio: in questa fase un grande ruolo di raccordo ed equilibrio hanno avuto e stanno avendo i capigruppo in consiglio comunale e certamente i coordinatori locali dei partiti, quindi Michele Venturiello e Andrea Mazza, che ha dato nuova linfa alla squadra dei forzisti, vitale e visibile nella politica cittadina. Una nuova quadra dunque, che rende certo più difficili eventuali azioni di rottura da parte degli altri uomini forti del partito, quelli dei “mal di pancia”: tanti voti presi, ma in consiglio e nelle scelte politiche un consigliere pesa un voto, a prescindere dal consenso elettorale. E questo spesso molti se lo dimenticano, a meno che quella del ‘mal di pancia’ non sia tutto frutto di una exit strategy, dal partito e conseguentemente dall’amministrazione, ancora in itinere. Di sciogliere, tuttavia, non sembra essere il momento. “Le dimissioni – ha spiegato Di Palma – sarebbero un atto facile: questa è l’amministrazione di Eligio Rubeis, e io condividerò tutto con la maggioranza, che non potrà andare avanti solo nel momento in cui comincerà a non governare: ora lo stiamo facendo, e lo stiamo facendo insieme”. Venturiello ha affermato che “andare via ora sarebbe una fuga: la nostra resta una condotta politica fatta di senso di responsabilità”. Pochi istanti prima di lui, Sassano parlava di “libertà di voto sul bilancio: in FI c’è libertà, niente ordini di scuderia”, e Bertucci definiva il bilancio “tecnico e non politico: al di là di questo, la maggioranza necessita di riflessioni, la questione politica va affrontata”: quelli di Bertucci e di Sassano restano gli unici segnali di insofferenza in un quadro che, seppur critico, ha ancora in sé dei margini per andare avanti, a maggior ragione se l’unione della maggioranza, intorno alla figura di Di Palma, resta quella vista ieri e evidenziata negli scorsi giorni. Tornando al bilancio, il PD si dimentica del suo ruolo di opposizione e non presenta emendamenti, annunciando prima l’astensionismo su quelli del M5S proprio perché non avrebbe votato il bilancio, salvo poi votarli liberamente in sede di discussione. 41 gli emendamenti proposto solo dal M5S, dei quali solamente 4 quelli approvati dall’assemblea: dalla maggioranza è arrivata più volte ai grillini l’accusa di voler fare solo propaganda, visto che molti degli emendamenti non avevano neanche la copertura economica. Il bilancio 2015 risulta essere molto condizionato dall’adeguamento alla nuova normativa generale che vincola le amministrazioni nella capacità di impegnare fondi nella spesa corrente: si potranno preventivare spese sulla media statistica di ciò che il comune ha effettivamente incassato negli ultimi 5 anni, e alla fine di questo procedimento di accantonamento resteranno esclusi dalla disponibilità alla spesa sei milioni e ottocento mila euro, previsti nelle entrate di bilancio ma non spendibili cioè non destinabili alla spesa corrente per acquisto di beni e servizi. Problema di non poco conto, che l’amministrazione ha deciso di risolvere con una ‘sforbiciata’ certosina a tutte le risorse non ancora contrattualizzate a cui si sono aggiunti i tagli alle spese di rappresentanza e di pubblicità delle attività istituzionali. Mantenuti i servizi essenziali alla persona e alle famiglie e le spese per il personale, così come la parte di bilancio relativa agli investimenti strutturali in quota capitale. Non solo bilancio: spazio anche per la nomina della Commissione per l’aggiornamento degli elenchi dei Giudici Popolari e per la determinazione dei prezzi di cessione per l’anno 2015 delle aree e fabbricati da destinare alla residenza, alle attività produttive e terziarie. La seduta ha avuto inizio alle 9, ed è iniziata con un doveroso ricordo dell’assessore Ernelio Cipriani da parte di tutti i consiglieri comunali, con una toccante lettera scritta e letta da un emozionato Gigi Marini.
Condividi