Non riesce, non vuole capire o insinua? Sono queste le tre domande che il Comitato Uniti contro le Discariche si pone dopo l’intervista rilasciata lo scorso giovedì dal governatore della Regione Lazio Renata Polverini al quotidiano Il Messaggero. Domande che fanno riferimento appunto alle parole della Polverini, le cui parole risultano offensive. “Per migliaia di persone che hanno resistito civilmente contro la discarica e difeso il proprio territorio, l’accusa di essere stati strumentalizzati dai lottizzatori è una vera e propria offesa”. Così inizia la nuova risposta del Comitato, che si addentra poi in spiegazioni e chiarimenti proprio sul fatto. Quello principale. La protesta non è stata strumentalizzata da niente e da nessuno. “Informiamo il governatore e la stampa che il Comitato salviamo Villa Adriana ed il Comitato Uniti contro le discariche, come sono stati contrari alla localizzazione di una discarica nella cava di San Vittorino-Corcolle, sono contrari da sempre (almeno venticinque anni!) ai 180.000 m.cubi della lottizzazione Nathan che alcuni costruttori romani vogliono realizzare a pochissima distanza dalla Villa di Adriano.
Solo chi non ci conosce, non conosce il territorio tiburtino e la sua storia, può ipotizzare che la nostra azione contro la discarica sia stata concepita a favore di qualcuno”. Questa la prima bordata contro la Polverini. La seconda entra nel dettaglio dei documenti e dei pareri, definendo prima le parole del governatore “affermazioni risibili, che omettono di informare che uno dei pareri positivi sulla lottizzazione Nathan è stato espresso proprio dalla Regione Lazio di cui Renata Polverini è purtroppo presidente. Il governatore regionale poi ha tutti gli strumenti per bloccare la lottizzazione, anzi, chiediamo a gran voce che lo faccia e la invitiamo a partecipare alle manifestazioni che preso metteremo in piedi a Ponte Lucano. Lo abbiamo già chiesto al Ministro Ornaghi al quale, a fine Luglio, abbiamo presentato tutta la documentazione in nostro possesso.Il governatore omette di dire anche, che grazie ai nostri interventi presso il Ministero dei Beni Culturali i Carabinieri, nel mese di Agosto, hanno prelevato il fascicolo, relativo alla lottizzazione, depositato presso il settore urbanistica del Comune di Tivoli”. E non finiscono qui le omissioni della Polverini, secondo il comitato. Si dimentica “di dire il nome dei costruttori romani, che pensiamo conosca bene, dai quali i nostri Comitati sarebbero stati strumentalizzati. Nonostante i pareri tecnici contrari di tanti enti istituzionali e la relazione della Commissione interparlamentare Ecomafie che esprime un parere tranciante e pone domande pesanti sull’operato di coloro che avevano proposto e sostenuto Corcolle come sito di discarica, ci rendiamo conto che qualcuno si ostina ad ipotizzare per San Vittorino-Corcolle un sito di discarica, magari quella definitiva di Roma”. Idea malsana da sempre, ancor di più ora, anche perché non possiamo dimenticare i frequenti incendi di questa estate, “certamente dolosi, avvenuti a danno degli agricoltori che alla discarica si sono opposti e le telefonate di rivendicazione successive, testimoniano volontà di intimorire ed interessi ancora presenti sull’area.Ci auguriamo che le indagini in corso aprano spiragli e facciano luce sull’intera vicenda. In quanto all’accusa ridicola di aver fatto gli interessi della “lobby interessata ad una lottizzazione” preferiamo non rispondere, per capire l’insistenza su Corcolle invitiamo tutti a leggere le illuminanti pagine della relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti presieduta dall’Onorevole Pecorella”.
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