Dopo la pausa estiva, riprende l’attività del comitato per la salvaguardia dell’ospedale di Palombara. L’obiettivo è quello di sempre: salvare il nosocomio sabino dalla mannaia del nuovo piano di riordino della sanità regionale. Con l’occasione RomaEst ha ascoltato sia il comitato, nella persona del presidente Adriano Curci, sia il circolo Idv di Palombara, attraverso le parole del presidente del circolo Idv Lucio Alivernini. Perché proprio l’Idv? Perché da subito si è dimostrata particolarmente attenta al tema, e perché negli ultimi mesi molta è stata la tensione tra il partito – solo a livello locale – e Curci, con attacchi al vetriolo sulle pagine dei social network. Dunque, una necessità di chiarezza in un momento cruciale per la vicenda ospedale. Sia a Curci che all’Idv di Palombara abbiamo posto le stesse domande. Lo evidenziamo per evitare strumentalizzazioni. A settembre dunque molto si deciderà di questa battaglia, come ama definirla Adriano Curci.
Il comitato e il bilancio della “battaglia”. Eravamo riusciti,prima della causa estiva,ad ottenere il blocco della delibera che consegnava 100 posti di hospice oncologico in convenzione ad una nota azienda privata dar seguito a quella delibera avrebbe significato consegnare la struttura ai privati. Avevamo inoltre ottenuto dalla Regione la promessa di un incontro che avrebbe rilanciato una discussione sulla Casa della Salute,tale promessa non è giunta a compimento complice anche la pausa estiva che vede gli uffici regionali chiusi. Noi del Comitato intendiamo ripartire proprio da questo punto”. Una pausa estiva che simboleggia il rischio di vedere il raffreddamento del coinvolgimento della gente sulla causa dell’ospedale – molto più coinvolti i cittadini che la politica – ma la speranza del comitato è, perlomeno, che tutti questa volta facciano la loro parte. Una pausa estiva che è stata occasione anche di fare bilanci. “Come primo risultato abbiamo ottenuto quello di ridare fiducia e voglia di combattere ad una parte della cittadinanza,inoltre il blocco della delibera 240 a firma dottor Brizioli che consegnava la struttura ai privati ed infine la possibile riapertura di per un tavolo di confronto sulla casa della salute. Nonostante ciò è ovviamente opportuno incrementare le nostre azioni atte alla salvaguardia di un bene essenziale come il diritto alla salute”. C’è ancora amarezza per la poca attenzione da parte della politica locale: nessun atto per l’ospedale è partito dal panorama palomba rese, “tutti disinteressati, dal sindaco all’assessore alla sanità, fino ad arrivare all’intera amministrazione comunale. L’Udc – prosegue Curci – locale non è stato mai presente all'incontri proposti dallo stesso Comitato: addirittura durante un'incontro a villa Manetti al quale partecipò l'onorevole Ciocchetti e il direttore generale della RMG Brizioli , ci fu impedito di esprimere la nostra opinione. Qualche giorno dopo Brizioli diede vita al tentativo di processione della struttura sanitaria”. Sullo scontro con l’Idv, Curci non usa giri di parole. “Incomprensibile ed immotivato l’attacco alla mia persona, anche in considerazione del supporto ricevuto dal Comitato da parte degli esponenti dell'Idv a livelli superiori. A partire dal vicepresidente alla provincia Leonetti sempre vicino e partecipe. Ricordo inoltre la vicinanza alla questione da parte dell'onorevole europarlamentare Sonia Alfano fautrice di un'interrogazione sul San Salvatore al parlamento europeo, dell'onorevole senatore Stefano Pedica, dei rappresentanti regionali IDV”. Una spiegazione, secondo Curci, c’è: la tensione con l’Idv di Palombara può essere ricondotta al solo fatto di aver mosso a sostegno della battaglia Ospedale gli esponenti IDV nazionali e regionali senza aver consultato gli esponenti locali, “attacchi che non andranno ad intaccare in nessun modo il comitato – chiude Curci – e non mi faranno desistere da quella che ritengo una battaglia da vincere con o senza gli attuali esponenti locali IDV”.
La posizione dell’Idv di Palombara. Sottolineando di nuovo l’assoluta uguaglianza delle domande poste, il discorso che abbiamo fatto con l’Idv di Palombara è piuttosto interessante. Lucio Alivernini specifica come quello della città sia “un nosocomio che funziona da raccordo per tutte le altre realtà della Sabina e più propriamente per tutta l’area del Parco dei Monti Lucretili. In poche parole, insostituibile. Insieme al Consigliere Comunale Giorgio Consolati, il circolo dell’IDV si è appellato ai nostri rappresentanti in seno alla Regione Lazio, i quali hanno proposto una mozione al Consiglio Regionale (n. 223 del 1/06/11) nella quale si richiedeva di mantenere inalterate le funzioni dell’ospedale SS.Salvatore”. Il consigliere evidenzia la vicinanza al Comitato, e sottolinea la necessità che questo “possa sensibilizzare la più grande parte dei cittadini di Palombara facendo capire loro l’importanza di riuscire a mantenere la struttura ospedaliera nel nostro territorio.
Dal punto di vista politico, come detto, stiamo percorrendo tutte le strade possibili e la questione dell’Ospedale è il primo punto della nostra agenda politica e delle nostre relazioni e trattative con gli altri partiti”. Per il futuro, Idv promette compattezza. “La società civile e la dirigenza politica devono evitare qualsiasi tipo di polemica e di strumentalizzazione – chiude Aliverini – attorno a questo argomento. Dobbiamo andare avanti compatti perché la salute dei cittadini non può vendersi né per denaro né per qualche voto in più. L’IDV porterà fino in fondo la sua battaglia sperando di avere tutti al suo fianco”.
Quindi, cittadinanza che è pronta a ripartire, e politica che sembra essere pronta a scendere al fianco della gente. Sarà interessante sapere come andrà a finire tutta la storia dell’ospedale di Palombara, e sarà ancora più interessante valutare le dinamiche a questo connesse. La politica tende a dimenticare, la gente comune un po’ meno. E sulla storia dell’ospedale di Palombara molti si stanno giocando carte importanti. Che sia un poker d’assi o un bluff, ancora non è dato saperlo. Ma stavolta, quando sarà il momento, il banco lo terrà la gente. E allora – è una nostra impressione – qualcuno questa mano la perderà di brutto.
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