Non conosce fine la pena infernale che i cittadini di Villalba e Tivoli Terme sono costretti a subire a causa della subsidenze. Non bastano le crepe nelle case, non bastano i mesi – per qualcuno anni – costretti a vivere fuori da case che hanno investimenti di soldi e sudore. No, evidentemente non bastano. Ci aggiungiamo i ritardi cronici del contributi previsti dalla Regione: in una parola, la burocrazia, mostro dalle numerose teste e dagli ingannevoli occhi. Sono stanchi i cittadini colpiti dalla subsidenza. E stamattina erano a Guidonia quelli del comparto di via Abruzzo – più o meno cento persone – davanti al palazzo comunale, per gridare la loro rabbia. Contributi che non arrivano, e la beffa nel sentire dalla Regione che la responsabilità è del comune. La mattina è servita a fare chiarezza, perlomeno. Una delegazione è entrata nel palazzo, ottenendo per prima cosa la garanzia di un incontro tra il comune, i tecnici, quindi i direttori dei lavori, e i cittadini, e ancora il pagamento dei contributi per i cittadini di via Napoli. Contributi che sono già arrivati per il 60 % circa. Restano ancora delle cose da chiarire. “Bene per l’arrivo dei contributi di via Napoli – ha spiegato Salvatore Ravagnoli, presidente del Comitato Città Termale Villalba/Tivoli Terme – ma non basta. Mancano le liste di assegnazione per gli altri comparti, e noi siamo stanchi di chiedere risposte. Stavolta vogliamo solo i contributi che ci spettano, e basta”. Parole chiare quelle di Ravagnoli, dettate da uno status quo che non riesce proprio ad avere una scossa. Significativi i racconti di chi ha giù avuto gli interventi in casa: racconti che parlano di tubi di acqua che esce dalle prese della corrente – per fortuna non collegata – e di tante altre amenità. Pezzi di vita in balia della burocrazia, come se non bastassero le crepe delle case. Ritornando ai contributi, molti non sono stati pagati in quanto qualcuno ha presentato un iban sbagliato, e altri non hanno proprio il conto corrente. Stamattina molti cittadini interessanti hanno presentato i chiarimenti e le pratiche richieste. Dal comune fanno sapere che “dei quattro comparti quello di via Napoli è stato pagato al 95% per quanto riguarda l’acconto e non completamente solo per alcuni problemi tecnici. Per gli altri la responsabilità del mancato pagamento è da attribuire alla Regione. Il Comune di Guidonia Montecelio, infatti, è in attesa di incontrare i tecnici e cioè i direttori dei lavori. All’appuntamento, in programma per lunedì prossimo alle 9.30, sono invitati tutti i diretti interessati”. Siamo quindi in attesa di un’altra puntata della saga subsidenza. “Non può essere una nostra responsabilità – continuano da palazzo Matteotti – visto che i tecnici non sono nostri ma della Regione, visto che non abbiamo i dati effettivi dello stato degli edifici. Occorre andare oltre l’ordinaria amministrazione”. Vedremo se lunedì si riuscirà ad andare oltre questa benedetta ordinaria amministrazione, e finalmente chiudere questo circolo tutto fuorchè virtuoso, e dare risposte, o meglio ancora, contributi, a chi ne ha bisogno. Stare fuori casa per anni, non per proprie responsabilità, e dover vivere ancora in un limbo di incertezze e angosce: e oltre a questo pagare anche per mesi l’affitto degli alloggi temporanei, pagarsi i lavori per sistemare le case, nell’attesa che la burocrazia faccia il suo corso. Un incubo, dal quale molta gente ha voglia di svegliarsi. I fischi di oggi in piazza, i coperchi sbattuti, le urla raccontano esattamente questo.
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