Una vita “infernale” quella a cui erano costrette due ragazze rumene di 21 e 28 anni,che hanno dovuto subire dal loro aguzzino ogni tipo di violenza. A stanare lo sfruttatore,conosciuto con il soprannome di “Medaglion”, gli uomini della Squadra Mobile, diretta dal dr. Vittorio Rizzi. Martedi' mattina lo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto per induzione, favoreggiamento e sfruttamento aggravato della prostituzione e per violenza sessuale. Le indagini, sono partite in seguito alla denuncia della 28enne che, stanca dei continui soprusi, era riuscita a fuggire e a chiedere aiuto alla Polizia. La giovane, ha raccontato agli investigatori di essere stata costretta a prostituirsi già dal 2007 nel suo paese, come “pagamento” di un debito contratto dalla madre con l’uomo. Nel luglio 2010 l’aguzzino l’aveva portata in Italia e segregata in una baracca di un campo nomadi a Roma, dove l’uomo viveva con la moglie ed il fratello. Lì era iniziato un vero e proprio incubo. La ragazza, a suon di botte e di minacce era costretta a prostituirsi in strada e a consegnare tutto il “guadagno”. Nel campo nomadi, doveva inoltre subirecontinue violenze sessuali da parte del suo “sfruttatore”. La 28enne era stata, inoltre,obbligata a richiedere una nuova carta d’identità ed a indicare come domicilio quello del suo aguzzino. Gli investigatori attraverso una descrizione fornita dalla vittima, sono riusciti a risalire alla vera identità di “ Medaglion”, G.S., rumeno di 51 anni, già sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria dal 2009 per gli stessi reati. Ieri mattina è scattato il blitz. Gli investigatori hanno passato al setaccioil campo nomadi di via del Baiardo, riuscendo a rintracciare l’uomo in una delle baracche. Nonostante il tentativo del rumeno di sottrarsi al controllo, gli agenti sono riusciti a bloccarlo. Nel suo alloggio, nascosta sotto una coperta, gli investigatori hanno trovato un’altra ragazza rumena di 21 anni, in forte stato di agitazione.
La giovane ha riferito agli agentidi aver subito le stesse violenze e minacce già denunciate dalla sua connazionale. Anche la 21enne, “acquistata”in Romania per la somma di 1.500 euro, era stata costretta a prostituirsi e a subire le violenze sessuali del suo sfruttatore.
Nella baracca, sottoposta a perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto dei foglietti dove era annotata la contabilità dei guadagni delle ragazze.
Sono in corso ulteriori indagini per rintracciare eventuali altre ragazze sfruttate dall’uomo.
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