Roma, 07 set – Prima picchiato, poi bruciato e poi fatto tranciare da un treno in corsa per qualche bottiglia di vino e un cellulare venduto a 20 euro. Questa la fine che due romeni hanno riservato, secondo l'accusa, al connazionale Maricel Murariu, 39 anni, trovato cadavere il 30 dicembre del 2009, sui binari della Roma-Cassino, sotto un cavalcavia di via Tuscolana, all'altezza di Vermicino. Nei confronti dei due stranieri il pm Tiziana Cugini ha infatti disposto il giudizio immediato, procedimento che permette di saltare la fase dell'udienza preliminare e di andare direttamente al dibattimento, che avrà inizio il 13 ottobre prossimo III sezione della corte d'assise, presieduta dal giudice Evelina Canale. Secondo gli investigatori, gli imputati e la vittima si erano incontrati la sera di Santo Stefano per andare a Frascati a bere il vino che avevano acquistato, circa dieci litri in tutto. Ma dopo aver alzato un po' il gomito, i due hanno iniziato a picchiare la vittima per rubargli le sue bottiglie di vino e il cellulare. Lasciato per terra in fin di vita i due hanno aspettato per due giorni che morisse andando a controllare ogni tanto se fosse ancora vivo. Quando l'uomo dopo la lunga agonia è deceduto, i due romeni hanno cercato di far sparire il corpo prima bruciandolo e poi mettendolo sui binari ferroviari per farlo fare a pezzi dai treni. Ma grazie ad alcuni testimoni la polizia è riuscita a ricostruire la dinamica. Sul posto durante le indagini sono stati trovati anche il braccio e la gamba della vittima che i due avevano cercato di nascondere sotto le pietre.omniroma.it
Condividi