Roma, 02 set – Su 16 strutture controllate in una settimana, 7 sono risultate irregolari. E' l'esito di una serie di controlli che la Polizia Amministrativa, diretta dal dr. Edoardo Calabria, sta conducendo sulle strutture recettive del centro della Capitale. L' "overcrowding" è il fenomeno più diffuso, oltre a numerose irregolarità riscontrate sotto il profilo della sicurezza strutturale, igienico-sanitario e della normativa sulla trasmissione alle Autorità competenti dei nominativi degli alloggiati. Delle 7 strutture sanzionate due si trovano in via Cialdini, una in via Livorno, mentre le altre 4 sono ubicate nelle immediate vicinanze dello scalo ferroviario di Termini. In particolare nella giornata di ieri gli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e si sono imbattuti in via Livorno in un ostello le cui stanze erano a dir poco sovraffollate, come alcuni continenti con i cui nomi erano state denominate dal gestore. A fronte di una capienza massima autorizzata di 46 posti la struttura era in grado di accogliere di fatto 82 ospiti divisi in 9 camere (da un minimo di 2 letti a castello ad un massimo di 6 per camera). Tanti i letti a castello ammassati gli uni accanto agli altri, anche in violazione dei posti riservati ai disabili, come prescritto nella autorizzazione. All'interno anche estintori scaduti nel 2004, uscite di sicurezza bloccate e finestre sbarrate da grate che impedivano ogni via di fuga in caso di emergenza, oltre alla riscontrata presenza di 3 lavoratori non in regola con le normative di settore. Overcrowding anche per le altre 2 strutture recettive di via Cialdini. In uno dei due casi sono state anche riscontrate violazioni per la omessa comunicazione degli alloggiati e ed altre violazioni amministrative. Gli uomini della Polizia Amministrativa nel corso di un controllo anche trovato poi un dipendente non in regola di nazionalità bengalese che dormiva all'interno della cucina. In 3 affittacamere nelle immediate vicinanze della Stazione Termini, la Polizia ha quindi riscontrato inequivocabili situazioni di degrado igienico, tra cui il numero dei bagni insufficiente rispetto alla capienza, muffa sulle pareti, totale mancanza delle più elementari norme di sicurezza, fili elettrici scoperti, e, anche in questo caso, assenza di estintori e di uscite di sicurezza. In una struttura di via Calatafimi erano stati ricavati 13 posti letto in sole tre camere, contrariamente ai 6 previsti nella licenza. Stessa irregolarità anche in un'altra struttura gestita dalla stessa proprietaria, dove erano stati ricavati 16 posti letto in tre camere, anziché i 4 previsti dalla licenza. Alla proprietaria, originaria della provincia di Vibo Valenzia, sono state inflitte sanzioni amministrative per un ammontare di circa 25 mila euro. Due cittadini romeni assunti come dipendenti senza contratto sono stati segnalati all'Ispettorato del lavoro. La donna era inoltre titolare di un'altra attività ricettiva in via Castefidardo, che a conclusione di riscontro della Polizia Amministrativa è risultata completamente abusiva, in quanto sprovvista di licenza. Per queste strutture il Questore di Roma ha già adottato nei giorni scorsi un provvedimento di chiusura. Sanzioni pari a 5 mila euro sono state elevate anche ad un cittadino del Bangladesh, titolare di un altro affittacamere di via Calatafimi, per aver ampliato a 16 il numero dei posti letto rispetto ai 10 consentiti.omniroma.it
Condividi