Ebbene si! Il quinto, famigerato, discusso e vendutissimo disco della band californiana. Con 25 milioni di copie vendute, questo disco si accaparra una delle prime posizioni in graduatoria nella classifica dei più importanti dischi metal mai realizzati. Dove sta la magagna? Si abbandonano in parte le sonorità trash alle quali tutti i fan erano abituati. I Metallica diventano più orecchiabili e popolari, qualcuno all'epoca si sarà sicuramente chiesto: "si saranno invecchiati?", e invece non tutto il male viene per nuocere. Il disco infatti è pieno zeppo di pezzoni oggi incorniciati come brani di metal che non hanno nulla a che vedere con il metal melodico che siamo costretti ad ascoltare in questi anni, c' è molto di più. La velocità viene sostituita con l'imponenza e la colossalità. Jason Newsted sembra finalmente spogliarsi delle critiche e dei paragoni con il compianto e grandioso Cliff Burton e sembra finalmente vestirsi del titolo di bassista di una delle più importanti band metal al mondo, appesantendo e marcando la linea di basso che nel disco precedente, "…And Justice For All", sembravano sepolte. Lars Ulrich adeguato ma non stupisce quasi mai, fa il suo e lo fa carinamente. Nothing Else Matters stravolge e stupisce da brava ballata metallica, Enter Sandman minacciosa e provocatoria diventa una legenda sin dalla sua uscita come singolo, Whenever I May Roam strizza addirittura l'occhio all' oriente con un pizzico di presupponenza, che Sad But True parli del rapporto fra droga e consumatore resta una voce di corridoio senza conferme. Inizia sempre con questo interessante Black Album, come da subito è stato chiamato dai fan, la saga dei The Unforgiven arrivati al n° 3 nel' album Death Magnetic del 2008 pubblicato dalla Warner Bros. Il Black Album è quindi apprezzabile anche da chi non è mai stato un fervente appassionato del genere, ma è sicuramente pieno di un metal d'autore che sa di immortalità.
Attenzione all'uomo dei sogni e…buon ascolto! Voto 8.5
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