Led Zeppelin – Led Zeppelin – Atlantic Record (1969)

In Cronaca & Attualità da Pierfrancesco Piseddu Commenti

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Un "classico, per non sbagliare". Parliamo di un discone, nel quale il blues si fonde con il rock' n' roll in perfetta armonia, come se non fossero stati mai divisi e, insieme, strizzano l' occhio a quel' hard-rock che sarà la spina dorsale della verve artistica dei lavori degli Zeppelin. Questa opera prima della band inglese apre con un brano da bambini prodigio, Good Times Bad Times, manifesto insieme a Communication Breakdown di un rock innovativo e scalmanato.
Si varia subito con brani del blues più classico, come You Shook Me o Dazed And Confused, scopiazzati si, ma sicuramente riarrangiati con il piglio e la professionalità di un Jimmy Page che, in barba alle belle tradizioni blues si dilunga in psichedelici soli e il tutto con tonalità che di blues hanno ben poco. Un inedito John Henry Bonham, fino a quel momento carpentiere edile e batterista da bar, si fa spazio tra i tamburi come una vera furia guadagnandosi da subito il soprannome di "the beast", la voce meravigliosa da streghetta di Robert Plant risulta una vera novità acustica. La pacatezza del bassista, John Paul Jones è quasi fuori luogo. In Italia il disco assume, sin dalle prime stampe,  il nomignolo de "Il dirigibile marrone". Rock, blues-rock, british-blues, hard-rock, questo è il fantastico mix di questo disco che ci regala emozioni che colpiscono la testa quanto le gambe. Tra, puristi del bluse incazzati, giovani groupies e nottate alcoliche nella periferia britannica, vi auguro un buon ascolto! Voto 9,0

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