Una Stratocaster incendiata è tutto ciò che ci resta? Un grande cantante swing riferendosi al rock' un giorno disse: "che zozzeria, meno male che finirà presto!". E invece no, siamo ancora tutti qui, oggi a 40 anni dalla sua scomparsa a celebrare e ricordare un personaggio che del rock ha fatto un tempio, di se e della sua musica una legenda. James Marshall Hendrix, al secolo Jimi nasce nel novembre del '42 in un' umile famiglia dei sobborghi di Seattle. Alla separazione dei genitori si trasferisce da nonna Nora Rose dove si scontra in un fortunatissimo incidente con la sua prima chitarra, da destro ovviamente, che lui suona al contrario. La sua passione per i mostri sacri del blues come Muddy Waters, Robert Johnson e la militanza come chitarrista in vari gruppi che facevano da spalla a soulman del calibro di Sam Cooke e Tommy Tucker stuzzicano in lui tutta quella serie di sentimenti e tormenti che diventeranno l' anima delle sue produzioni musicali. Il trasferimento a New York e l' amicizia con la fidanzata di Keith Richards, chitarrista dei Rolling Stones, lo fecero approdare al suo primo produttore, Chas Chandler, all' epoca ancora bassista degli Animals. Chandler sentì suonare Hendrix, gli piacque, lo spedì a Londra, e gli affibbiò due musicisti, il mitico Mitch Mitchell alla batteria, e il chitarrista Noel Redding mascherato da bassista. Signore e signori ecco a voi The Jimi Hendrix Experience. Il power trio si rivela subito una portentosa novità, una miscela mai vista di furia e smarrimento sonoro. Si da alle stampe nel dicembre del '66 su 45 giri il primo singolo della band, Hey Joe, ed è subito entusiasmo. I singoli successivi? Purple Haze e The Wind Cries Mary, come poteva essere un fallimento? Da qui solo successi e pubbliche consacrazioni, come quella del Monterey Pop Festival, l' uscita del' LP Are You Experienced? e i sempre più lunghi tour in giro per il mondo. Jimi era diventata un' icona del rock-blues, manifesto vivente di genio e sregolatezza, libertà e cuore soul. Ma non è tutto oro quello che luccica, aumentava il successo e come succede spesso, anche l' uso e l' abuso di alcolici e droghe sintetiche, flower power era la coppia di parole più pronunciate dai giovani del' epoca, e il termine psichedelia era sempre meno vago. Fra qualche problemuccio con la legge e qualche camera d' albergo devastata a Stoccolma, il nostro Jimi continua la sua ascesa, arriva il momento della pubblicazione di Axis: Bald As Love e di Electric Ladyland, disco quest' ultimo in perfetto stile hendrixiano, libero dalla gabbia dei brani non più lunghi di 5 minuti imposta da Chas Chandler, Hendrix si lancia in lunghissime parti strumentali, sfogandosi irrimediabilmente in assoli funambolici a volte senza un senso ben preciso ma sicuramente in linea col genio e la proverbiale pignoleria di Hendrix. Da qui per problemi caratteriali del leader, lo scioglimento della Jimi Hendrix Experience, l' arresto per droga e le controversie legali legate alle etichette discografiche. A Woodstock si sale sul palco con una nuova formazione che non farà molta strada. Poi la morte londinese in circostanze misteriose, ma forse è così che si compiono i destini delle vere rock star. Cosa ci rimane di questa bellissima storia blues, di questo sogno di vero rock, di quell' inno americano così distorto da essere attuale ora come ieri? Una musica pervadente, che, come diceva Hendrix, picchia sull' anima talmente forte da farla aprire completamente. Ciao Jimi, grazie.
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