Il lavoro era già proiettato verso il 30 settembre, quando si sarebbe delineato in maniera chiara il quadro per le ipotesi di accordo tra Regione, Comune, imprenditori e sindacati per gestire la complicata partita.
Un percorso che qualche settimana fa sembrava semplice, ma che quanto è accaduto intorno a Ferragosto ha sconvolto con forza.
“La revoca della concessione per l’STR, peraltro forse l’azienda che è meglio amministrata dell’intero territorio, mette in discussione la tenuta dell’intero distretto”. Non ha dubbi su questo Remo Vernile, segretario provinciale della FENEAL UIL.
Il motivo principale sta tutto nel sistema di pompaggio delle acque ripartito tra le varie aziende del settore: le società si reggono sulla base di una ripartizione del costo dell’energia per il pompaggio in un sistema di vasi comunicanti, pertanto se viene meno una delle aziende partecipanti il costo andrebbe a gravare su quelle che rimangono, e tutto andrebbe rimesso in discussione.
Una revoca arrivata “per la mancanza, a detta del Comune, della proposta di progetto per il recupero. L’amministrazione ha detto che non è mai arrivato, l’azienda ne conferma la presenza, e noi stessi lo abbiamo visto. Anche il Comune poi, durante la riunione di giovedì, lo ha trovato”.
Vernile, da sindacalista, si chiesta tuttavia con gli operai, che vedono nuvole oscure sul loro futuro. “Tutto ciò che sta avvenendo conferma solo una cosa: un metodo completamente sbagliato nei confronti dei lavoratori”. Quegli stessi lavoratori che oggi vedono a rischio il loro futuro.
Condividi